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Linea...di pensiero. Ablondi, vescovo del dialogo

Ciascuno di noi è un mistero del gratuito

Parole chiave: linea di pensiero (122), ablondi (8)
Una riflessione nell'anniversario della morte

Sono passati quattordici anni da quando il vescovo Alberto Ablondi ha lasciato questa vita terrena per "nuovi mattini". Lo ricordiamo con viva gioia per i suoi lunghi anni alla guida della Diocesi di Livorno come "il pastore del dialogo". Con tutti. Vicini e lontani. E proprio ai lontani ha sempre cercato di rivolgersi. Perfino a tanti giovani con lettere diffuse ovunque per stimolarli a rispondergli direttamente. E sono tanti quelli che lo hanno fatto con le loro lettere perfino raccolte in "un libro per il dialogo"! Anche nella sua vecchiaia, provata dalla malattia, mai ha rinunciato a spargere in giro "fogli" di riflessione con scritto mittente: Alberto Ablondi vescovo. Ricordo ad esempio un foglio sull'archeologia e uno sull'olio d'oliva. Aveva la capacità di partire dal quotidiano per compiere meditazioni profonde "verso il divino". E il suo spargere parole permetteva di  incontrare persone più variegate, di ogni età e condizione sociale, laici e credenti, anche in luoghi insoliti come nel Museo di Storia Naturale di Villa Henderson. Perché è nella quotidianità che le persone si incontrano, si osservano e si ascoltano. Partendo dal convivere con le cose, con l'ambiente e ponendosi domande, interrogativi e ricercando risposte. Dal parlare al dialogare insieme!

Sottolineava Ablondi in un incontro del Progetto Culturale dei "Dialoghi sulla città": "Ciascuno di noi è un mistero del gratuito. Dobbiamo cercare di capire chi siamo, di scoprirci, di valorizzare i nostri doni. Il compito dei preti e dei vescovi è valorizzare i carismi, che sono gratuiti".
Ecco ricordare il "Vescovo del dialogo" è uno stimolo a continuare a cercare, ad essere capaci di valorizzare e a mettere in comune i doni che abbiamo. "Alla irripetibile e alla inconfondibile missione affidata ad ogni persona" (Ablondi), di essere "sale" nei nostri ambienti di vita. Ad essere amanti e perseveranti nel dialogo, unico strumento di vera pace.

Una riflessione nell'anniversario della morte
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