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Signore aiutami

La fede che salva

Parole chiave: commento al vangelo (238)
Commento al Vangelo del 16 Agosto

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

L’uomo, sin dal momento del Peccato Originale, è stato profondamente diviso, sia in se stesso che nei rapporti con gli altri: omicidi, guerre, tradimenti, faziosità hanno scandito lo scorrere dei secoli e dei millenni. Lo stesso Israele, pur essendo il Popolo Eletto, non faceva eccezioni: i barbari, gli infedeli, i pagani erano tutte non-persone, genti che Dio aveva messo sul cammino di Israele per dimostrare quanta differenza vi fosse tra i due gruppi. Il Popolo della Terra Promessa sapeva di essere stato scelto ed eletto dal Signore in persona ma proprio per questa sua vicinanza inimitabile con Dio era chiamato ad annunciare la misericordia del Signore a tutte le genti. Gesù ci mostra proprio questo: nega alla donna cananea ciò che ella chiede come straniera, glielo concede prontamente non appena la sua fede emerge. Dio non ci distingue per la nostra provenienza o il nostro sesso, a Lui interessa solamente che la nostra fede sia sempre pronta ad emergere: solo questo è il discrimine per essere suoi veri figli.

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