A cento anni dalla scomparsa di Giacomo Puccini

In occasione del centenario della scomparsa di Giacomo Puccini, l’Associazione Accademia degli Avvalorati, in occasione della ricorrenza del centenario della scomparsa del compositore lucchese Giacomo Puccini, organizza a Livorno in data venerdì 29 novembre 2024 una manifestazione in suo onore:
Alle ore 11.00 presso la Cattedrale San Francesco di Livorno, con la collaborazione della Diocesi di Livorno, sarà officiata dal rettore don Donato Mollica, la Santa Messa in suffragio del Maestro Giacomo Puccini, con l’esecuzione di alcune composizioni sacre.

Alle ore 16.30 presso la Sala del Mare al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, sarà allestito un breve concerto di fisarmonica in omaggio a Giacomo Puccini e la presentazione del libro Puccini e… Livorno (Sillabe, 2024), curati entrambi da Massimo Signorini. 

Questo il programma musicale

I Quattro Mori, polka caratteristica composta nel 1886 da Angelo Montanari, (capo musica nel 1886 della Banda del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna, e dedicata ai livornesi); a seguire le composizioni pucciniane: 

Coro di introduzione tratto dal I atto dall’opera Le Villi di Puccini; 

Ch’ella mi creda libero e lontano dall’opera La fanciulla del West

Donna non vidi mai simile a questa dall’opera Manon Lescaut

Quando me’n vo soletta per la via (valzer di Musetta) dall’opera Bohème e Lucevan le stelle dall’opera Tosca.

Il libro Puccini e… Livorno (Sillabe, 2024) di Massimo Signorini è il risultato di un lungo percorso di ricerca al fine di censire i tanti interessanti legami che sono avvenuti a fine Ottocento e inizio Novecento tra Giacomo Puccini, la città di Livorno e suoi amici livornesi: musicisti, pittori, medici, avvocati etc… Era una calda sera d’estate, il 27 giugno 1886, quando la Banda del 1° Reggimento dei Granatieri di Sardegna eseguì le prime note dell’opera Le Villi in piazza Vittorio Emanuele. Il maestro Montanari, affiancato dal giovane Giacomo Puccini, preparava un evento che avrebbe unito per sempre il suo nome a Livorno. Il pubblico, ignaro della grandezza futura di Puccini, applaudì calorosamente, accogliendo un artista destinato a trasformare emozioni in melodie indimenticabili. Quella rappresentò per Puccini la sua prima esperienza di successo. Nel marzo del 1895 tornò a Livorno per le prove di Manon Lescaut, accolto con entusiasmo al Teatro dei Nuovi Avvalorati, mentre iniziava a creare melodie destinate a emozionare. La sua terza visita, il 9 agosto 1897, fu segnata dalle note della Bohème, diretta da Vittorio Podesti; lì si sentiva a casa, circondato dall’affetto di un pubblico che riconosceva il suo genio. Rimase fino al 14 agosto, quando il Goldoni vibrò alle sue opere. Poi, il 13 marzo 1902, avvenne un momento cruciale: la rappresentazione di Tosca, memorabile per la potenza dell’opera e l’accoglienza entusiasta del pubblico, che sbalordì anche lo stesso Puccini. Gli applausi e le ovazioni confermarono che Livorno non era solo una tappa, ma un palcoscenico dove le emozioni prendevano vita.