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Nessuno è profeta in patria

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Parole chiave: commento al vangelo (239)
Commento al Vangelo di Domenica 30 Gennaio 2022

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.Di come la parola di Dio possa anche non toccare i cuori degli uditori è ben descritto nel vangelo di questa Domenica.I nazaretani, dopo averlo ascoltato, non riconoscono che Gesù sia il Figlio di Dio. Rinchiudono il Signore all’interno di un’esperienza soggettiva e limitata: è il figlio del carpentiere. Non riescono ad andare oltre, anzi provocano Gesù chiedendogli miracoli e conferme. Vogliono un tipo di Dio interventista che risolva tutto a colpo di miracoli. Di contro un Dio che permetta il male e che non esaudisca ogni tipo di preghiera è un Dio che non può esistere. Così credono loro.“Fallo anche qui in mezzo a noi”, dicono ancora i nazaretani. Il Dio di Gesù non è un Dio dei miracoli, del sensazionale, un tappabuchi che risolve a richiesta ogni problema. Noi vorremmo, come gli abitanti di Nazareth, un Dio mercenario, con il quale barattare una religiosità a buon prezzo. Ma Gesù non vuole la religiosità di chi commercia con Dio: "fammi questo ed io ti crederò". Il Signore, con noi cerca, una relazione di fede, sincera e gratuita. Abbandono totale. Gesù ci chiede di amarlo anche se ci sembra sordo alle nostre sofferenze e ai nostri problemi. Così ci sembra a noi!Tante delusioni religiose nascono proprio da questo grande equivoco.Gesù passa oltre, va altrove, esce da quei contesti dove si cerca il miracolo come prova e condizione dell’esistenza di Dio. Gesù è presente laddove gli uomini e le donne di ogni tempo vivono in modo gratuito e sincero la fede.

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