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Zuppi: «Essere donne e uomini di pace. Applicare la Costituzione per intero»
La mafia si batte soprattutto con la santità di vita. Mentre la crisi economica ha bisogno di “un sistema di welfare che migliori le opportunità di inclusione sociale e lavorativa per ciascuno”. Così come sarà decisiva l’attuazione del Pnrr. Sono due delle sottolineature dell’introduzione con cui, oggi 23 gennaio 2023, il cardinale Matteo Zuppi ha aperto la sessione invernale del Consiglio permanente della Cei, i cui lavori si protrarranno fino a mercoledì. Un discorso in cui il presidente dei vescovi italiani tocca anche molti altri temi dell’attualità, dalla necessità di porre fine alla guerra in Ucraina, alla scuola cattolica, dalla crisi demografica italiana al tema della sinodalità. IL TESTO INTEGRALE
Zuppi ha citato innanzitutto l’esempio di vita di fratel Biagio Conte, recentemente scomparso, citando l’arcivescovo di Palermo, monsignor Lorefice («Era un diffusore di speranza, un uomo infuocato dell’amore di Dio» e un compagno dello stesso Conte, don Pino Vetrano («Oggi ci testimoni che la mafia si può vincere con la santità e la vita»).
Quanto alla situazione italiana, il cardinale ha fatto un’ampia disamina: “Grandi e impegnative sfide per il bene dell’Italia aspettano il nuovo Governo, cui rinnovo i migliori auguri, assicurando che la Chiesa, in spirito di cooperazione, continuerà il suo impegno per l’intera comunità italiana, per i più deboli, per la coesione della società, per l’educazione e il bene comune”. Poi ha aggiunto: “Non possiamo non rilevare i morsi della crisi economica in atto. La povertà nel nostro Paese è aumentata in modo considerevole a partire dalla crisi del 2008 e con essa la diseguaglianza dei redditi, della ricchezza e delle opportunità. Prezioso è il lavoro che Caritas Italiana, con altri uffici della Conferenza Episcopale, sta facendo – ha rilevato Zuppi – : un monitoraggio della situazione, avanzando anche proposte nel merito (Caritas, Rapporto sulle politiche di contrasto alla povertà in Italia). La pandemia, che ancora mostra temibili colpi di coda, è stata una calamità che ha provocato tante, troppe morti, e toccato con dolore tante famiglie e comunità. A motivo poi della crisi bellica il nostro Paese sta pagando gli aumenti dei costi dell’energia, che intaccano il potere d’acquisto di famiglie. Sentiamo decisiva la programmazione del PNRR e la preoccupazione che questo sia davvero la costruzione di un sistema e di strutture e infrastrutture capaci di dare sicurezza per il futuro, di vincere il precariato e offrire speranze e garanzie. Questo richiede una determinazione e una collaborazione unica, uno sguardo largo, verso il futuro, non ridotto al contingente e piegato a interessi di parte o speculativi”.
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