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Wonka
Willy Wonka è un giovane che ha appreso le arti della cioccolateria dalla madre, ora scomparsa. Desideroso di aprire un suo negozio nella nota Galleria Gourmet, viene subito osteggiato dal Cartello del cioccolato di cui si fa complice anche la chiesa con padre Julius. In aggiunta, Willy viene frodato dalla losca affittacamere Mrs. Scrubitt. Deciso a non arrendersi e supportato da un gruppo di nuovi amici, tra cui la preadolescente Noodle, Willy userà tutta la sua astuzia e magia per sbaragliare la concorrenza e dare vita ai sogni di cioccolato…
Valutazione Pastorale
Quando lo scrittore britannico Roald Dahl ha dato alle stampe nel 1964 “La fabbrica di cioccolato” non poteva immaginare la magia e il trasporto che avrebbe attivato, soprattutto grazie al cinema. Il primo adattamento “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” del 1971 diretto da Mel Stuart con lo straordinario Gene Wilder, impreziosito dalla colonna sonora composta da Leslie Bricusse e Anthony Newley (su tutti il brano “Pure Imagination” cantato da Wilder), è diventato subito un cult, un film che torna puntualmente ogni anno per le feste. Nel 2005, poi, Tim Burton ha rivisitato la storia con il sodale Johnny Depp, tratteggiandola secondo i suoi inconfondibili canoni estetici.
Nel 2023 la Warner Bros., nell’anno del centenario della sua fondazione, si presenta all’appuntamento del Natale con una nuova versione ispirata all’opera di Dahl. È “Wonka” diretto da Paul King, autore dei film di “Paddington”, e prodotto da David Heyman, legato ai granitici successi di “Harry Potter” e “Animali fantastici”. Il film si concentra sugli anni giovanili del geniale cioccolataio, il periodo che precede la costruzione della celebre fabbrica di cioccolato. A interpretarlo è stato scelto Timothée Chalamet.
La storia. Willy Wonka è un giovane che ha appreso le arti della cioccolateria dalla madre (Sally Hawkins), ora scomparsa. Desideroso di aprire un suo negozio nella nota Galleria Gourmet, viene subito osteggiato dal Cartello del cioccolato di cui si fa complice anche la chiesa con padre Julius (Rowan Atkinson). In aggiunta, Willy viene frodato dalla losca affittacamere Mrs. Scrubitt (Olivia Colman). Deciso a non arrendersi e supportato da un gruppo di nuovi amici, tra cui la preadolescente Noodle (Calah Lane), Willy userà tutta la sua astuzia e magia per sbaragliare la concorrenza e dare vita ai sogni di cioccolato…
“Questo è un film gioioso; apporta luce in un mondo che ne ha un disperato bisogno”. Così l’attore Timothée Chalamet raccontando il progetto di “Wonka”, per il quale si è cimentato in numeri di canto e ballo, misurandosi con l’interpretazione iconica di Gene Wilder. Va detto chiaramente che Chalamet è bravo, e molto, abile nel trovare una personale cifra interpretativa del cioccolataio. Nell’insieme il film “Wonka” punta a presentarsi come una commedia di buoni sentimenti, una favola pensata per un pubblico familiare, dove le angherie degli opponenti-antagonisti non sono mai davvero “affilate”, crudeli, e dove l’amicizia e l’unione tra gli ultimi della scala sociale apre a luminose possibilità di riscatto. Un film giocoso, sognante, marcato puntualmente dal fantastico. Tra i temi in campo, oltre al valore della solidarietà, c’è il rapporto genitori-figli e soprattutto la custodia della memoria degli affetti quando questi non ci sono più.
Poetico, infatti, è il modo in cui Willy evoca l’immagine materna – una splendida Sally Hawkins! – non più presente accanto a lui ma sempre prossima tra cuore e ricordi, soprattutto nel mordere una tavoletta di cioccolato. Un po’ come la madeleine di Proust. Il film poi trova una chiusura sognante quando finalmente irrompe in scena il brano “Pure Imagination”. Se il film è una proposta convincente per il Natale, tra incanto e buoni sentimenti, non si possono però trascurare alcune fragilità nel racconto, ma soprattutto una eccessiva sovrabbondanza di effetti speciali e di soluzioni narrative mielose che invece di impreziosire e far volare la storia, ne erodono la fantasia, la libertà di immaginare. Quando il troppo guasta. Nell’insieme, “Wonka” è consigliabile, poetico, per dibattiti.