Diocesi
Vivere il Venerdì santo con la musica
Sarà il Vescovo monsignor Simone Giusti a presiedere venerdì 7 aprile, alle ore 21 nella Cattedrale di San Francesco (Duomo), l’Elevazione Spirituale per il Venerdì Santo che prevede l’esecuzione dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi a cura dell’Orchestra e Coro del Teatro Goldoni diretti da Giancarlo De Lorenzo, con Silvia Pantani soprano e Mae Hayashi mezzosoprano.
“Il titolo scelto per l’elevazione spirituale – spiega il Mº don Simone Barbieri, Incaricato per la Musica Sacra e Maestro di Cappella del Duomo – intende richiamare le tre parole con le quali Pergolesi, a soli ventisei anni e ormai morente, suggella la partitura dello Stabat Mater: “Finis, Deo gratias”. L’ineffabile delicatezza di quest’opera, che ritrae la Vergine Mariaai piedi della croce, introduce immediatamente alla contemplazione del mistero della nostra salvezza. Alla sera del Venerdì Santo, grazie alle note del giovane compositore, calate nel suo contesto originario, saremo così aiutati a meditare l’amore di Dio che si manifesta nella morte di Cristo”.
L’opera è strutturata in 12 momenti nei quali le voci e strumenti sottolineano le varie tappe della Passione di Gesù Cristo, dalla Crocifissione alla sua morte fisica: “Se la tradizione pittorica dell’arte preferisce indulgere sull’immagine della Madonna nei momenti che raccontano l’Annunciazionee la Nascita di Gesù Cristo – spiega Paolo Noseda dalla Fondazione Teatro Goldoni che presenta questo evento con Opera Music Management – la musica sembra privilegiarne il racconto della Passione. Merito va sicuramente alla preghiera in latino composta da Jacopone da Todi che diventò testo sui quali compositori di ogni epoca si sono cimentati. Ed una delle versioni di riferimento è quella composta da Giovanni Battista Pergolesi che utilizzando nuovi stilemi di scrittura creò uno dei lavori più significativi della musica italiana del 1700”.
Commissionato dalla laica confraternita napoletana dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo, con molta probabilità nel 1734 per officiare la liturgia della Settimana Santa, la tradizione vuole Pergolesi scrivere l’ultima pagina dello Stabat Mater proprio sul letto di morte, così come accadde con il Requiem a Mozart.
Composta in origine per soprano, contralto, orchestra d’archi e basso continuo, lo Stabat Mater ha subito modifiche ed integrazioni che hanno visto un incremento dell’organico oltre alla presenza del coro ed in questa sua versione sarà eseguita nel Duomo di Livorno. Ingresso libero fino esaurimento posti.