Una vita dedicata ai popoli andini

«Se dovessi tornare un’altra volta in questo mondo, ancora una volta e senza titubanze abbraccerei la vita di sacerdote missionario per portare il Vangelo ai più poveri delle Ande, dove i nostri fratelli indigeni vivono una vita infra-umana». Padre Giovanni Salerno, in occasione dei suoi 60 anni di sacerdozio, invitava a «non scoraggiarsi perché Gesù è risorto e bisogna eliminare dai nostri cuori ogni pessimismo». Ipovedente e stanco, aveva lasciato il Perù due anni fa, ma il suo spirito combattivo e giovane gli aveva suggerito di tornare.

Così aveva fatto e lì è spirato domenica scorsa, all’età di 85 anni, a Lima, nel Paese dove nel 1986, incoraggiato da papa Giovanni Paolo II, aveva fondato i missionari “Servi dei Poveri del Terzo Mondo”. Il movimento oggi raccoglie decine tra sacerdoti, seminaristi, diaconi e missionari che gravitano attorno alla “Città dei Ragazzi” a Cuzco, in rete con altre comunità in Italia, Ungheria e Spagna.

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