Una stella splendida ai piedi del calice

Nella Pasqua del 1570, nella chiesa di Sant’Erasmo a Veroli, durante l’esposizione del SS. Sacramento (che a quei tempi veniva inserito in una teca cilindrica posta dentro un grande calice ministeriale, coperto con la patena) per le Quaranta ore di pubblica adorazione, Gesù Bambino apparve nell’Ostia esposta e operò numerose grazie. Oggi il calice dove fu esposto il SS. Sacramento è custodito nella chiesa di Sant’Erasmo e viene utilizzato per la celebrazione della Santa Messa, una volta l’anno, il martedì dopo Pasqua.

Nella Pasqua del 1570, presso la chiesa di S. Erasmo, l’Ostia consacrata, secondo il rito tradizionale, venne chiusa in una teca d’argento di forma cilindrica con coperchio a cerniera e questa venne poi posta dentro un grande calice ministeriale, anch’esso d’argento, coperto con la patena. Il tutto, infine, fu avvolto in un elegante drappo di seta. Bisogna precisare che nel XV secolo, l’esposizione del Santissimo nell’ostensorio era poco diffusa, anche se nel Concilio di Colonia (1452) si era già parlato di questo oggetto. Era consuetudine che ogni confraternita della città andasse ad adorare per un’ora il SS.mo Sacramento esposto. Così gli iscritti alla confraternita della Misericordia, che precedevano quelli del Corpus Domini e quelli della Madonna, vestiti con i loro sacchi neri, si misero tutti in ginocchio per pregare. Il documento più autorevole su questo Miracolo Eucaristico fu redatto immediatamente dopo i fatti dalla Curia ed è conservato nell’archivio della chiesa di S. Erasmo. Molto dettagliata è la deposizione di un certo Giacomo Meloni, che fu tra i primi testimoni che assistettero al Prodigio: «E così alzando gli occhi verso il calice, vidi dai piedi alla coppa del calice una stella splendidissima e sopra la stella appariva il SS.mo Sacramento di grandezza simile a quello che si suole usare nella Messa del Sacerdote e la stella era attaccata al SS.mo Sacramento (…). La meraviglia si compì allorché si videro attorno all’Ostia consacrata, dei bimbi adoranti, simili a piccoli angeli… ». Ancora oggi, il martedì dopo Pasqua viene ricordato ogni anno il Prodigio, con una solenne cerimonia in cui partecipa anche il Vescovo. Il calice con la patena dove fu esposto il SS.mo Sacramento, è rimasto sempre custodito tra i reliquiari dei santi, così come la teca d’argento. Le sacre specie dell’Ostia miracolosa di Veroli, dopo 112 anni circa, furono consumate. Nel 1970, in occasione del quarto centenario del Prodigio, si celebrò il terzo Congresso Eucaristico della diocesi di Veroli – Frosinone. Ogni primo venerdì del mese, nella chiesa del Miracolo Eucaristico, si tiene l’adorazione del SS.mo Sacramento e si lasciano chiuse tutte le altre chiese.