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Sull’onda di Modì è necessario rilanciare la lirica e il teatro
“Al seguito della Mostra su Amedeo Modigliani, pienamente riuscita, e alle aspettative che si sono aperte per onorare degnamente il poeta Giorgio Caproni, sconosciuto alla maggioranza dei livornesi, abbiamo voluto organizzare questo incontro per lanciare un messaggio, quello di invitare le Istituzioni a dare il giusto risalto alla figura di un livornese insigne: Pietro Mascagni”.
Con queste parole e come moderatore dell’incontro, il direttore della rivista “Il Centro”, Enrico Dello Sbarba, ha aperto l’incontro sul tema: “Progetto Pietro Mascagni” che ha avuto come relatori Massimo Bianchi e la professoressa Angela Simini, giornalista e già Presidente della Fidapa.
Massimo Bianchi, cultore e da sempre appassionato di musica lirica, ha iniziato l’incontro ricordando che fin dagli anni ’70, come giovane Consigliere comunale, aveva fatto una interpellanza su Pietro Mascagni, proponendo che fosse realizzato un festival con la programmazione delle sue opere alla stessa stregua di quanto era stato fatto a Pesaro riguardo a Gioacchino Rossini. Livorno -ha chiarito Bianchi- ha una storia di Teatri, dal Politeama che è stato il luogo della democrazia livornese al Goldoni, che è sorto proprio come Teatro lirico e che è una sede degna anche oggi di ospitare un Festival. Il relatore ha anche sottolineato che in passato “i nostri Sindaci non hanno mai avuto una grande considerazione per l’opera lirica!”. Si tratta anche di superare “il trauma” che la cultura livornese ha subito a causa delle false “teste” attribuite a Modigliani. Oggi sull’onda della riuscita Mostra su Modigliani è opportuno riproporre le opere liriche di Mascagni, non dimenticando che Livorno ha avuto nella sua storia personaggi ragguardevoli come la Santa Seton, Federico Ozanam, Elia Benamozegh e Moses Montefiore. Personaggi -ha terminato Bianchi- che ci inducono a ritrovare le radici della nostra Livorno, di cui il “Vernacoliere” ne dà purtroppo una immagine sbagliata e distorta, perciò una rivisitazione di Pietro Mascagni non può che essere opportuna.
Angela Simini, esperta di musica lirica, ha reso noto che la proposta di realizzare un Festival sulle opere di Mascagni presentata tramite la Consigliera comunale Eleonora Agostinelli era stata accettata e sostenuta dall’Assessore alla Cultura, Simone Lenzi, e sarebbero state anche trovate le risorse finanziarie necessarie alla sua attuazione. Indubbiamente -ha aggiunto- è un progetto ambizioso per cui è necessario “focalizzare l’interesse delle persone”, cioè la partecipazione del pubblico livornese. Angela Simini ha poi dato l’avvio ad una carrellata delle opere liriche di Mascagni prodotte teatralmente dagli anni ’90 fino ai nostri giorni. Dalla musica travolgente e popolare della “Cavalleria rusticana” al’”Amico Fritz” in cui dal verismo musicale si passa ad un tema più melanconico. Per non parlare poi di opere sperimentali come può essere “I Rantzau”, per passare ad opere impegnative per cantanti e tenori dal “Guglielmo Ratcliff” al’ “Iris”, le cui difficili partiture richiedono impostazioni vocali diverse e di non facile esecuzione. In un primo momento le opere si tenevano al Cinema Teatro “La Gran Guardia” gestite dal Lippi, i rapporti di questo imprenditore si incrinarono con il C.E.L. (il Comitato Estate Livornese) l’Ente del Comune per le rappresentazioni teatrali. Finalmente nel 2004 viene restaurato e inaugurato il Teatro Goldoni, si stabilisce una collaborazione con i teatri vicini e si dà vita alla “Città Lirica”, che comprende: Lucca, Pisa e Livorno. L’imperativo che ci stimola oggi -dice- è quello “di portare le persone a teatro”, le opere di Mascagni devono essere fatte conoscere perché le persone, gli spettatori, devono essere preparati ad accoglierle. Su questo punto -ha terminato la relatrice- l’ex presidente del CEL, Marco Bertini, si era prodigato con tutte le sue forze e su questa strada bisogna continuare. Infine, come è capitato, con pieno successo, con la Mostra dedicata a Modigliani, il futuro Festival Lirico di Mascagni potrà attirare nella nostra città stranieri e turisti amanti della lirica.