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Solidarietà all’Afghanistan
«La fuga e il salvataggio degli afghani ha ancora un volta dimostrato la povertà dell’Ue per quanto riguarda la gestione delle migrazioni». Di più. L’Unione è stata «indubbiamente assente su certi piani perché non organizzata», anche se sul fronte umanitario «ha fatto molto». Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nella conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi, striglia l’Unione Europea e prepara la strategia verso il G20 sull’Afghanistan che Draghi vuole organizzare a Roma.
«Credo che il G20 si farà, ne parleremo con il presidente cinese la settimana prossima», annuncia, mentre dalla Russia arriva il via libera del presidente Vladimir Putin, che – se il G20 ci sarà – vi prenderà parte, confermano dal Cremlino. Un tassello fondamentale per il via libera all’iniziativa nel puzzle che si completerà martedì, nel confronto con Xi Jinping.
Molte durante l’incontro di Draghi con la stampa sono state le sollecitazioni sul dossier Afghanistan. E il premier ha delineato la strategia sia a livello internazionale, sia nella gestione a casa nostra dei profughi. «Perché, c’è qualcuno che è stato concludente?», ha replicato a una domanda, allargando lo sguardo rispetto all’Europa. Che però è rimasta al centro delle sue sollecitazioni. L’Ue ha insistito Draghi, è «unita da tanti princìpi», ma non riesce ad affrontare il dossier migranti e questa è una «spina nell’esistenza stessa dell’Ue».
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