Signore, Tu lo sai che ti amo

Un pomeriggio incerto, forse piove, forse no. “Andiamo nel bosco dei Cappuccini, se poi inizierà a piovere, proseguiremo in chiesa”. E così una trentina di ragazzi, la maggior parte cresimandi, hanno iniziato il percorso in silenzio dietro la croce, guidati dal parroco, padre Roberto. Alcune tappe per ripercorrere la via dolorosa e soffermarsi sull’esperienza di Pietro, dalla contentezza per il primo incontro, al dolore del tradimento e allo stupore del perdono e del Suo amore.

I ragazzi si sono avvicendati nelle parti dei protagonisti: Gesù, Giovanni, Andrea, Pietro, i servi, alcuni personaggi della Passione, il Narratore.

E il Mistero che abbiamo meditato, pian piano, trova spazio nel nostro cuore: Dio sa come è fragile la nostra libertà. Per questo volle farsi ancora più debole della nostra debolezza, più fragile della nostra fragilità. Affinché altro non fosse se non il nostro cuore debole a dire sì a Lui; sempre saremo incapaci, ma Lui è venuto per questo, è qui con noi ora per questo, perché l’ultima parola della nostra vita sia “sì”. L’ultima, la più grande, perché siamo fatti per questo, per dire anche noi come Pietro “Sì, Signore, Tu lo sai che ti amo”. Andate dunque e raccontate di quest’unica cosa che conta, perché nessuno possa restare senza quel piccolo sì a Lui.