Scuole paritarie, ancora bloccati 60 milioni previsti dal «Sostegni bis»

Avrebbero dovuto garantire «l’ordinato avvio dell’anno scolastico», ma finora, con le lezioni già cominciate quasi in tutta Italia, i 60 milioni destinati alle paritarie dal decreto Sostegni bis, approvato a luglio, non sono ancora nelle disponibilità delle scuole. Cosa che, invece, è avvenuta per i 350 milioni delle scuole statali. Motivo? Manca il decreto del ministro dell’Istruzione per ripartire queste risorse tra «gli uffici scolastici regionali in proporzione al numero degli alunni iscritti». A loro volta, gli Usr «provvedono al successivo riparto in favore delle istituzioni scolastiche paritarie».

Un iter che per le scuole statali si è già concluso, avendo il ministro Bianchi firmato il decreto di riparto lo scorso 17 agosto, mentre per le paritarie non è nemmeno cominciato. Di fatto, è come se i 60 milioni fossero stati chiusi in un cassetto, che chi possiede la chiave si è “dimenticato” di aprire.

«Quello che sta accadendo rappresenta un’ingiustizia palese ed è una vera e propria offesa al Parlamento», tuona il deputato di Italia Viva, Gabriele Toccafondi. «Da settimane sto cercando di venire a capo del problema, ma dal Ministero non arrivano risposte», rivela l’ex-sottosegretario all’Istruzione.

Lo stanziamento dei 60 milioni per le paritarie, che dovevano servire per garantire la ripresa delle lezioni in presenza e sicurezza, è il risultato di un lungo lavoro parlamentare. La prima versione del decreto Sostegni bis, infatti, prevedeva 350 milioni per le scuole statali e 50 milioni per le paritarie, con l’esclusione della fascia dei servizi all’infanzia (0-6), che però rappresenta la maggioranza degli istituti non statali. Da qui, la revisione del testo, che oltre a includere asili nido e scuole dell’infanzia tra i beneficiari, ha portato lo stanziamento definitivo a 60 milioni di euro.

«Scoprire, tre mesi dopo, che questi soldi non sono ancora arrivati alle scuole non è stato piacevole», aggiunge Toccafondi, che ricorda come gli istituti non statali stiano pagando «un prezzo altissimo» all’emergenza sanitaria. «Le scuole sono in difficoltà – sottolinea l’esponente renziano – e tante non ricevono le rette dalla fine dello scorso anno scolastico. Questi finanziamenti sarebbero dovuti arrivare prima della ripresa delle lezioni. Invece, ancora una volta, le scuole hanno dovuto anticipare risorse significative pur arrivando da anni molto pesanti».

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