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Scuole paritarie al collasso
Nei decreti del governo per la scuola, sono state totalmente dimenticate le scuole paritarie.
La chiusura prolungata, fino a settembre, e forse oltre per la scuola d’infanzia e le primarie, rendono difficilmente sostenibili i pagamenti delle rette.
I vari appelli e interpellanze al Ministro per le scuole paritarie sono stati inascoltati. Gli accordi per la cassa integrazione raggiunti a fine marzo per 9 settimane sono l’unico respiro momentaneo che abbiamo ottenuto.
La FISM -federazione italiana scuole materne, e l’AGIDAE -Associazione gestori istituti di Attività Educative) hanno dato indicazioni tempestive e proposto alle scuole di attivare gli ammortizzatori sociali, anche se questi ultimi non coprono il 100% degli stipendi.
Ma è bene precisare che le domande inoltrate appena stato possibile ai primi di aprile, nonostante le dichiarazioni di erogazione immediata attraverso le banche, non hanno ancora visto nessuna attuazione ed è lecito diffidare per uno sblocco rapido.
La principale difficoltà di tutte le scuole pubbliche paritarie in gran parte di ispirazione cristiana, attualmente è di natura economica, legata da una parte agli stipendi dei dipendenti e dall’altra al rischio di mancato pagamento delle rette da parte delle famiglie.
Occorre notare anche che molte scuole piccole e medie sono già indebitate da anni e con bambini progressivamente in calo.
Le scuole tenendo conto dei costi fissi sia in presenza di didattica a distanza che in assenza di essa possono operare sconti per il mese di aprile.
Infatti anche senza attività didattica in atto e con uno sconto sui costi, ogni scuola paritaria ha dei costi fissi vivi, che richiedono comunque, a seconda delle scuole con più o meno risorse, versamenti delle rette, anche ridotte ma indispensabili affinchè la scuola possa riaprire a settembre e non chiudere definitivamente.
Le scuole materne e a cascata le primarie, in Italia, chiuderanno a centinaia a settembre
Anche a Livorno esiste il rischio di chiusura di diverse scuole, in particolare le scuole d’infanzia.
La conseguenza sarà un maggior afflusso di bambini nelle scuole pubbliche, con maggiori costi a carico dello stato e quindi dei contribuenti.
Le associazioni delle scuole paritarie hanno chiesto la totale detraibilità delle rette scolastiche dalle imposte o la deduzione dal reddito ,entro la fine del mese.
Queste e altre sono iniziative presso il governo per sostenere le scuole e le famiglie. Se le cose resteranno così, si può prevedere che a settembre rimarranno solo scuole per chi se lo può permettere, perdendo un patrimonio educativo enorme, in particolare delle scuole paritarie piccole e valide, con utenze modeste, magari in zone difficili socialmente, nonostante la dedizione di adulti, religiosi e insegnanti che operano costantemente con passione