«Mamma, avevi ragione tu. Non sono trans»
Una 15enne, durante il lock-down, “scopre” di sentirsi maschio. La psicologa, dopo due incontri, conferma la disforia. Gli amici a scuola la incoraggiano. Ma, dopo tre anni, lei si accorge dell'errore

GenerAzione D è un’associazione di genitori con figli che si dichiarano transgender. Mette insieme circa 200 famiglie alle prese con una situazione delicata e complessa. Ne abbiamo già parlato – e torneremo a parlarne a breve – ma ora torniamo sull’argomento per dare spazio a una testimonianza pubblicata nei giorni scorsi sulla Newsletter dell’associazione. È il racconto in prima persona di una mamma che chiede l’anonimato e spiega l’ingresso della figlia nel mondo trans, il confronto problematico con il mondo scientifico, il clima “affermativo” dominante a scuola e in larga parte della società, secondo cui si vorrebbe ridurre una questione complessa e sempre drammatica a scelta quasi scontata, se non banale. Un’esperienza che merita di essere ascoltata. Qui non si tratta di schierarsi “pro” o “contro” ma di comprendere che il ruolo dei genitori non può ridursi ad assecondare in modo passivo le indicazioni che arrivano dai social, dagli amici, da quello che si legge in rete, da esperti veri o presunti che in modo sbrigativo confermano la disforia e aprono la strada al percorso di transizione. Queste mamme e questi papà hanno il diritto di sapere quello che i loro figli minorenni stanno vivendo. Sappiamo che le esperienze non sono per fortuna sempre così negative, che esistono specialisti seri che affrontano la questione senza condizionamenti ideologici, che non si accontentano del “politicamente corretto” e che si sforzano di capire e di sostenere davvero la scelta di questi ragazzi e delle loro famiglie. Nelle prossime settimane daremo spazio ad alcuni di loro, nella consapevolezza che equilibrio, prudenza e buon senso sono valori indispensabili in una ricerca esistenziale dove non ci sono né dati statistici inoppugnabili, soprattutto in Italia, né certezze scientifiche. Ma sofferenza e disorientamento da accogliere e comprendere, senza falsi moralismi, senza toni giudicanti. Noi l’abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo (L.Mo.)
continua https://www.avvenire.it/famiglia/pagine/mamma-avevi-ragione-tu-non-sono-trans