Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina

Tre bambini, vulcani della gioia

I coniugi Giuseppe Gravina e Carolina Vigilante, con l’aiuto di Enrico Solinas, sono gli autori del libro: “Rosaria, Giastin e Cosimo Gravina, i tre vulcani della gioia”, pubblicato dalle Edizioni Messaggero Padova. Sembra quasi il titolo di una fiaba per bambini, ma non è così. La storia inizia quando Giuseppe, nel 1976, si reca dalla Puglia a lavorare in Germania, e qui fa subito la conoscenza di Carolina che sposa poco dopo. A febbraio 1980 Carolina ha un figlio che nasce morto a causa dello strozzamento del cordone ombelicale, è purtroppo un fatto che può capitare. Per la gioia dei genitori nell’aprile del 1981, a Wuppertal in Germania, nasce finalmente Rosaria, ma nel marzo del 1982 i medici scoprono, dopo tante ricerche, che è affetta da una malattia rara..

Si tratta della amiotrofia spinale Werding Hofmann con la prospettiva di vita di 14 mesi! Ma questi 14 mesi divennero 14 anni. Tornati in Italia i medici di Bologna dissero: “Solo un grande amore e una dedizione totale possono fare questi miracoli!

Quando Rosaria aveva già 5 anni, nel 1987 nacque Giastin, i medici dissero che la malattia di Rosaria era rara e che quindi Giastin poteva essere sana, ma non fu così, anche la nuova bambina era affetta della stessa malattia! Così Carolina si fa forza, invece di compiangersi, si avvicina ancora di più a Dio, al suo amore per lui e all’amore che divampa per le sue due figlie.

A maggio del 1994 , Carolina ha una nuova gravidanza, fa l’ammiocentesi, lo stesso risultato, ciò nonostante dice: ”sapevo che Dio era con me e decisi per la vita e con la vita”. Il genetista le disse: è una fatalità, che può succedere su un milione di persone! Invece dei previsti 14 mesi  Giastin è vissuta per 16 anni e l’ultimo arrivato Cosimo per 14.

Questi bambini sfortunati ma tanto amati nella loro vita faranno sempre riferimento a Gesù. Rosaria voleva far ridere Gesù e gli raccontava le barzellette. A causa nei numerosi malanni polmonari Rosanna fa la prima comunione in ospedale e dice “Oggi Gesù ha sorriso tanto!”.

Rosaria volle iscriversi all’Azione Cattolica e partecipò a numerosi incontri e in seguito, con una sua amica, decise di leggere la parola di Dio. Poco prima di spirare disse: “Vado con Dio”.

Anche Giastin fu sempre animata dall’amore per Dio, quando le fu proposto di entrare nella Gifra, la Gioventù Francescana, la sua risposta fu: “io sono vanitosa e testarda, San Francesco è l’opposto di me”. Una frase pronunciata da Giastin fu: “Nessun uomo è prigioniero dei propri limiti se la sua mente è libera di volare”.

Anche Cosimo non è stato da meno delle sorelle, diceva alla madre: “la preghiera è uno squillo del telefono al cuore di Gesù, e il cuore di Gesù risponde alle nostre preghiere”. “Mamma dobbiamo sempre pregare perché arriviamo dritti dritti al suo cuore”. Era solito dire “la chiave del paradiso è il perdono”. Si rimane stupiti dalla forza di questi genitori in una società come la nostra, ma la fede in Gesù è sempre e per tutti, fonte di amore e speranza. Lo dimostrano le testimonianze riportate nella parte finale del libro, una di queste così si esprime: “un proverbio dice che se c’è la salute c’è tutto. In verità loro mi hanno fatto capire che c’è tutto solo se si ama e si è amati”.

per saperne di più https://rosariagiastincosimo.com/