Diocesi
Psicologia e fede
Contro i litigi c’è solo un rimedio, la pazienza. La carità è paziente, scrisse Paolo Apostolo, mentre Tommaso d’Aquino notava che la pazienza è la virtù dei forti. Francesco d’Assisi usava ripetere che la perfetta letizia nasce sempre più dalla pazienza.
Ma come essere pazienti? C’è un modo: dormici sopra!
Prima della guerra mondiale, nell’esercito tedesco un soldato non aveva il permesso di protestare contro chi l’avesse offeso. Doveva prima dormirci sopra e calmarsi. Se formulava il suo reclamo, immediatamente, veniva punito. Una simile legge non farebbe male per tutti i brontoloni, irascibili e malcontenti. Non possedendo una legge, tuttavia, ci limitiamo a semplici consigli.
Innanzitutto è importante saper prevedere, capire i momenti in cui si accumulano le tensioni, e affrontare con prudenza le occasioni e le persone che possono far perdere la pazienza. Questo potrebbe essere un programma di inizio giornata.
L’impazienza fa inevitabilmente commettere errori, quando ci si accorge di aver sbagliato non c’è di meglio che chiedere scusa. Il chiedere scusa non ci diminuisce né disonora come persone, ma al contrario, ci ingrandisce e ci fa amare di più. Le persone intelligenti capiscono che tutti possono sbagliare.
Altro semplice consiglio è saper dimenticare. Quando si è offesi, insorgono subito dei sentimenti di reazione. Lasciate passare il tempo, dimenticate, tutto tornerà alla normalità.
Se proprio non ci riuscite allora, imparate a tacere. E’ un altro semplice consiglio ma per realizzarlo occorre una particolare padronanza di se stessi, in modo che le parole restino calme nel momento in cui ci si sente feriti nel profondo del cuore. La maggior parte dei litigi ha origine da piccole cose per poi scatenarsi in una grande confusione. Una scintilla scatena un incendio. Una goccia d’acqua provoca un diluvio. Una semplice divergenza fa scoppiare un conflitto.
Tutto questo perché si esaspera, esagera e ingigantisce è pertanto necessario saper sdrammatizzare. In alcune famiglie ogni cosa è occasione di litigio: una porta mal chiusa, una forchetta messa male, il caffè troppo caldo o troppo freddo, le patate senza sale o salate due volte, un ritardo di cinque minuti, una dimenticanza, ecc. Ogni piccolo gesto o parola diventa motivo di irritazione e di litigio.
Un avvocato americano che ha seguito migliaia di casi di separazioni matrimoniali ha dichiarato che i mariti si separavano dalle mogli perché erano stufi di litigare.
Ultimo e semplice consiglio, ma non per ultimo, anzi, è la ciliegina sulla torta. Abbiate cura della vostra vita interiore, quando c’è Dio c’è tutto, e le cose di quaggiù prendono un’altra dimensione.