Progetto Gemma

La ritornata quasi “normalità” della raccolta mensile post-covid ci permette di continuare il nostro sostegno (che non si è mai interrotto!) alla “mamma di Vigevano”, mentre per la mancata raccolta nei mesi di aprile, maggio e giugno non abbiamo potuto aiutare la brava mamma di Aurora e solo a luglio le abbiamo mandato un bonifico, anche se un po’ inferiore, che è stata una boccata di ossigeno, visto la salata bolletta del gas. Confidiamo nella raccolta dei mesi di agosto e settembre, nonostante il fisiologico calo estivo, che ci consenta di proseguire nei nostri impegni di aiuto a queste mamme in difficoltà. Come sapete il Progetto Gemma arriva in sede o dove c’è bisogno; il Movimento per la Vita di Livorno segue anche una mamma di Livorno (Giulia) che è  arrivata all’inizio del Covid, non sapendo come fare, perché le raccolte erano ferme, è stato chiesto aiuto alla sede centrale (Fondazione Vita Nova, che gestisce i progetti Gemma) e Giulia è stata “adottata” dagli incaricati di Venezia, che ogni mese inviano 160 euro sul conto del MPV di Livorno che li gira a Giulia mensilmente. È una rete nazionale di aiuto reciproco!

Purtroppo sotto il Covid si nascondono altre insidie alla vita nascente e non solo: -la prima (Toscana e non solo): è la proposta di distribuire la RU486 nei consultori familiari pubblici, che non solo stravolge la loro vera funzione, ma mette a rischio proprio la salute della donna in quanto tale RU486 non è certo equiparabile a banali farmaci da banco, ma sono “pillole” che devono essere assunte in ospedale per controllare la donna fino all’espulsione dell’embrione al terzo giorno, proprio per prevenire emorragie od altri inconvenienti: se tutto avviene a domicilio, è ovvio che la donna corre un rischio non trascurabile; per di più al momento dell’espulsione del feto morto la donna può “trovarselo” in mano, con comprensibili traumi psicologici e ulteriori sensi di colpa. -la seconda: è il finanziamento di 80.000,00€ all’Ospedale Versilia, che in pieno periodo Covid (23 marzo) più che delle mascherine o dei respiratori ci si preoccupa di finanziare lo sportello LGBT! Se consideriamo che per legge proprio i Consultori devono prevenire l’aborto, collaborando con associazioni/strutture di volontariato ed anche destinando risorse all’accoglienza, c’è poco da sperare dal sociale!

Le tante assurdità in dispregio alla vita nascente producono profonda amarezza e farebbe venire voglia di abbandonare tutto, ma la consapevolezza che questo impegno, seppur contrastato ed ostacolato, porta frutti, rincuora e ci sprona ad andare sempre avanti e fare di meglio e di più. 

Grazie a tutti coloro che con le offerte nate dal cuore anche se piccole ci consentono di aiutare mamme in difficoltà.