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Politica e valori
La polarizzazione della guerra ha accentuato il disorientamento intorno al valore dei processi democratici. Ripartire da luoghi e parole nuove e insegnare il significato delle istituzioni
Quale volto di democrazia uscirà da questi mesi di guerra in Europa? Sarà una democrazia rafforzata dal confronto con le autocrazie e i populismi o il conflitto porterà a sistemi di rappresentanza e di governo sempre più deboli? Sarà una democrazia ammaccata, sfibrata e sempre più debole, una «democrazia sfigurata » come l’ha definita Nadia Urbinati? La risposta è semplice soltanto all’apparenza: dipenderà dall’esito del conflitto, o meglio da come l’Occidente sarà capace di aprire un corridoio di pace con la Russia, dopo l’aggressione di Mosca all’Ucraina. In realtà, quanto sta accadendo dentro lo scenario bellico è metafora di uno scontro in atto da tempo. Correva l’anno 2003 quando l’amministrazione Bush negli Stati Uniti spiegava l’operazione militare in Iraq con l’infelice formula dell’«esportazione della democrazia».