Diocesi
Pietre d’inciampo per non dimenticare
La memoria della deportazione a Livorno

La Giornata della Memoria è un evento profondamente significativo. Anche quando il vento di mare sferza il lungomare di Livorno, la forza del ricordo e della solidarietà unisce le persone. Numerosi i partecipanti che nel pomeriggio di ieri si sono ritrovati in Borgo dei Cappuccini. All’evento organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Comunità Ebraica in collaborazione con il Comune di Livorno, la Diocesi di Livorno e l’Istituto Istorico, erano presenti molti ragazzi delle scuole primarie e di secondo grado. Questo corteo silenzioso è un gesto potente per onorare le vittime dell’Olocausto e per riflettere sull’importanza di non dimenticare mai.
In Borgo dei Cappuccini è stata posta una pietra d’inciampo in memoria di Nella Corinna Coen nata a Livorno nel 1881, deportata nel campo di sterminio di Aushwitz e non sopravvissuta alla Shoah. Sandra Sicoli, ha raccontato che la zia Nella amava la cultura, laureata in lingue e letteratura tedesca e insegnante ad Abbazia. La nipote ha poi posto un fiore bianco sulla pietra d’ottone. La pietra d’inciampo in memoria di Nella Corinna Coen e l’emozione dei presenti sono testimonianze forti dell’impatto delle storie personali nella memoria collettiva.
Il corteo silenzioso si è spostato lungo le vie della città, accompagnato dalla colonna sonora di Nicola Piovani del film la Vita è bella, per giungere in Piazza Benamozegh presso la Sinagoga. L’assessore alla cultura del Comune di Livorno Rafanelli Angela ha sottolineato l’importanza del ricordo della tragedia dell’olocausto ma soprattutto il tramandare tra le generazioni questa “catastrofe” affinché non accada mai più.
Il Diacono Andrea Zargani, delegato vescovile per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, nel portare i saluti della Chiesa diocesana di Livorno, ha evidenziato la ricchezza di questo appuntamento che ogni anno si rinnova grazie al prezioso lavoro della Comunità di Sant’Egidio, animatrice di una cultura di pace per favorire l’accoglienza e la solidarietà tra i popoli. La presenza dei ragazzi di alcune scuole della città ha premiato l’impegno educativo degli insegnanti in una prospettiva aperta a un cambiamento distante dall’ideologia razzista e la risoluzione dei contrasti tra le nazioni non con la guerra ma con il dialogo e l’accoglienza. Il Diacono Andrea ha invitato sia i religiosi che i laici a una formazione costante, per trasmettere alle coscienze delle persone il senso della speranza e dell’amore fraterno.
Il presidente della Comunità Ebraica di Livorno Vittorio Mosseri ha evidenziato il ritorno oggi dell’antisemitismo, ma guardando i giovani presenti vede in loro l’antidoto a un riaccadere della disumana tragedia degli ebrei nella Seconda guerra mondiale. Un messaggio forte che risuona nel presente, visto il ritorno di certi sentimenti e il bisogno di educare alla speranza e all’amore fraterno. Il sig. Duccio Bedarida ha letto il Salmo 120, Canto delle ascensioni, prima in ebraico e dopo in italiano.
L’accensione della Menorah, omaggio alle vittime della Shoah e dei lager nazifascisti ha illuminato la sera come segno di speranza e di pace nel mondo.
Anna Ajello, responsabile della Comunità di Sant’Egidio di Livorno, ha concluso l’evento ricordando che la via della pace è un lavoro continuo di tutti. La via della pace è un richiamo potente alla necessità di lavorare costantemente per un mondo migliore.
















































































