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Pianeta terra, è allarme rosso
Le cifre sono “terrificanti”. Non usa mezzi termini Marco Lambertini , il numero uno di Wwf International: il Living planet index (l’indice del pianeta vivente, ndr) in meno di 50 anni è calato di due terzi. Anche l’uomo come la gran parte di mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci rischia di estinguersi e, nella migliore delle ipotesi di ridursi drasticamente. E’ quello infatti che sta succedendo a tutti gli esseri viventi che abitano insieme a noi il pianeta Terra. E in particolare questo avviene soprattutto per le popolazioni di fauna selvatica, che sono diminuite in media del 69% secondo il monitoraggio registrato dal Wwf e riportato nel Living Planet Report (LPR) 2022, il rapporto biennale sulla salute del pianeta, che l’associazione internazionale lancia a livello globale e che sarà presentato questa mattina a Roma.«Abbiamo bisogno di un mondo nature-positive entro il 2030 – aggiunge Lambertini– che, in parole povere, significa più natura entro la fine di questo decennio rispetto ad ora. Più foreste naturali, più pesci negli oceani e nei sistemi fluviali, più impollinatori nei nostri terreni agricoli, più biodiversità in tutto il mondo. Un futuro positivo per la natura porterà innumerevoli benefici al benessere umano ed economico, compresa la nostra sicurezza climatica, alimentare e idrica. Insieme, gli obiettivi complementari di zero emissioni nette entro il 2050 e biodiversità netta positiva entro il 2030 rappresentano la bussola per guidarci verso un futuro sicuro per l’umanità, per passare a un modello di sviluppo sostenibile, per supportare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) al 2030».
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