Diocesi
Pellegrini in Egitto, tempo di bilanci
Al termine delle giornate egiziane, mons. Giusti fa un bilancio di questo pellegrinaggio in Egitto.
Siamo alla fine del pellegrinaggio e, rientrando in Italia, provo a fare un bilancio di questo viaggio. La sorpresa più grande è stata quella dell’accoglienza che ci è stata riservata a noi pellegrini cattolici guidati da un vescovo cattolico, da parte degli ortodossi copti.
Siamo stati accolti quasi fossimo una delegazione ufficiale della Chiesa Cattolica, in tutti i monasteri, gli abati sono venuti a salutarci e hanno voluto personalmente illustrarci il carisma del loro santo padre fondatore: Santa Attanasio, San Paolo, San Macario.Ovunque grandissimo cordialità, più volte hanno voluto offrirci qualcosa da bere e da mangiare, il sentimento che abbiamo provato è quello di essere a casa tra fratelli di terre lontane, ma a casa.Il risvolto di questo pellegrinaggio nella terra santa d’Egitto è stato l’ecumenismo, il dialogo fra confessioni cristiane. Esso ci ha portato a sperimentare in noi e in loro, una spontanea e naturale comunione.Domenica scorsa il monastero di San Paolo era chiuso perché i monaci erano in ritiro spirituale, saputo però della visita di un gruppo di fedeli cattolici italiani, guidati dal loro vescovo, hanno voluto comunque accoglierci e farci visitare e pregare con loro nelle loro chiese. È stata quindi una visita spirituale, culturale ed ecumenica.
Un pellegrinaggio impegnativo, tante ore di pullman perché l’Egitto è molto grande, ma pieno di stupore come il volto di tutti i ragazzi che appena ci vedevano nei vari santuari della sacra famiglia o nei vari monasteri, ci venivano incontro festosi e giocosi, riconoscendo in noi degli amici sicuri.
Un pellegrinaggio che si è inciso nei nostri cuori soprattutto per i tantissimi volti incontrati, anche in Egitto le pietre parlano e ci fanno incontrare e riconoscere come fratelli.
guarda le ultime foto
leggi le tappe precedenti seguendo i link