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Passeggini vuoti in piazza «Servono risposte subito»
Le telecamere si fermano sui passeggini vuoti. Poi si spostano su Palazzo Montecitorio. La famiglia e la politica. I bisogni del Paese e le timidezze del Palazzo. Matteo Rizzolli, 41 anni, sei figli, professore di Politica economica alla Lumsa fa sintesi a voce alta: «La politica ha lo sguardo corto e il baratro demografico fa sempre più paura». Sono le 15 e 30. C’è il sole. E Gigi De Palo, il presidente del Forum delle Associazioni familiari, tenta di dare una nuova scossa alla politica. «Guardi lì. Il messaggio è tutto in quei passeggini vuoti e in quei cartelli che hanno preso il posto dei bambini… È in quell’appello a puntare con decisione e subito sull’assegno unico». Ecco il messaggio. Sui volantini. Sulle magliette delle mamme. Sui cartelloni che alzano i papà. #Assegnounicosubito. Il giornalista di una radio francese guarda con curiosità. Forse con incredulità. De Palo capisce e anticipa la domanda: «In Francia è diverso. Quello che lì è la normalità qui è una conquista impossibile, un percorso a ostacoli », spiega il presidente del Forum usando con una punta di vanità il francese. Poi, girandosi verso la Camera dei deputati, ‘chiama’ la politica alla responsabi-lità: «Vogliamo un percorso definito. Vogliamo tempi certi. Non si può aspettare un altro anno». Beatrice Fazi, mamma-attrice di teatro-volto televisivo (il 30 ottobre su Tv2000 andrà in onda Per sempre,un game show sul matrimonio) annuisce e rilancia: «Ho quattro figli e allora basta chiacchiere, basta elemosina. I soldi ci sono e la politica ha il dovere di capire e di muoversi». Una pausa forse studiata per dare forza al nuovo messaggio: «Sono cintura nera di riciclo di vestiti. Io e mia figlia sedicenne ci scambiamo le scarpe, le magliette. La politica si renda conto che dare 250 euro ogni mese per ogni figlio non è un favore alle famiglie, ma al Paese». Ora è nuovamente De Palo ad arricchire quell’ultimo ultimatum: «…È così, il tema natalità non può essere il tema del solo Forum. È un Paese che chiede una svolta perché senza figli non ci sono pensioni, non c’è welfare, non c’è sanità, non c’è futuro».
È una piazza colorata, nonostante tutto quasi festosa, dove c’è un solo protagonista: la famiglia. La famiglia che ripete tre parole: assegno unico subito. E, con una insolita ed efficace staffetta comunicativa, spiega perché la natalità va rilanciata. Anna Chiara: «In 5 anni è sparita una città come Milano». Emma: «Ogni anno 70mila studenti in meno». Serena: «Una famiglia per far arrivare un figlio alla maggiore età spende 172mila euro, quasi10mila euro ogni anno. Le detrazioni? 1.220 euro». Quelle parole scandite nel microfono che passa di mano in mano fanno pensare. Sono anni che De Palo ripete quei concetti e che si batte per trasformarli in proposte. E ora? «Ora la famiglia è diventata un tema. Anche per la politica». La politica oggi non c’è. La piazza è delle famiglie. Delle mamme, dei papà, anche dei nonni. È del Paese reale che chiede #assegnounicosubito. Ma come si trovano le risorse per rendere concreta la proposta del Forum di 250 euro a figlio, per tutti i figli fino a 18 anni? È ancora il prof. Rizzolli a fare il punto: «Servo più o meno 28-30 miliardi a regime. Sono tanti? Sì ma in parte ci sono già, perché si rimettono in gioco gli attuali strumenti a favore delle famiglie. Quanto valgono? 6,5 miliardi
che vengono passati dallo Stato all’Inps sotto forma di assegni familiari; detrazioni fiscali per figli a carico, valgono circa 10 miliardi; bonus estemporanei – bonus bebè, asilo nido, mamma domani – valgono circa 1,5 miliardi. Arriviamo a 18. Ne mancano 10». La partita vera sta per entrare nel vivo. De Palo lo sa e ‘chiama’ il Parlamento: «La sfida è superare la confusione. È definire un percorso certo. In Parlamento si può fare, anzi si deve fare, un nuovo passo avanti». Giovanni Scifoni, papà-attorescrittore, indica alla politica la priorità: «A che servono gli asili nido se il domani sarà senza figli. Vedo bonus per i cellulari e per i condizionatori e nessuna idea per un futuro per le famiglie». Valentina Muraglie, 41 anni e tre bambini adottati, spinge un passeggino vuoto e con parole nette scuote la politica: «Vogliamo essere visti. Ascoltati. Vogliamo giustizia sociale. Vogliamo un sistema fiscale equo». Elena Carnevali, capogruppo Pd in commissione Affari sociali, passa per caso. Guarda i passeggini. Capisce il senso e la forza di quell’immagine e di quell’appello: #assegnounicosubito. Parallelamente, capisce anche tutte le difficoltà, per trasformarlo in legge. «Mi viene in mente un passo di una canzone di Giorgio Gaber. Oggi no, domani forse, dopodomani sicuramente.
Ma dopododomani è tardi. Battiamoci allora perché non vada così. Battiamoci per stringere i tempi».