Padre nostro sia fatta la Tua volontà, la vera libertà è l’obbedienza

Il Duomo di Livorno dedicato a San Francesco, dopo tre mesi, alla vigilia della Pentecoste riapre le porte per la Santa Messa del Crisma. Il Mercoledì Santo infatti il rito non è stato celebrato per le restrizioni anti Covid-19.

Le panche hanno sulle spalliere i camici bianchi dei sacerdoti. I presbiteri non si vestono per la celebrazione Eucaristica in Sacrestia ma direttamente in Cattedrale. I posti occupati per panca soltanto due. Nel guardare i sacerdoti tutti in piedi con lo stesso camice, se non fossimo in Chiesa, sembra di assistere ad una parata militare. Le file perfette. Le misure antivirus impongono distanze ben precise per assistere alla Messa. Oggi è un giorno importante perché oltre alla celebrazione del Crisma, ritrovandosi di fronte al Vescovo Simone c’è il rinnovo delle promesse sacerdotali.

Monsignor Simone sottolinea che il cuore della celebrazione in questo giorno esalta in modo particolare il sacerdozio ministeriale. Cristo ha incarnato un sacerdozio nuovo, è una divinizzazione della propria e dell’altri umanità. La chiave interpretativa del sacerdozio è la frase del Padre nostro: “Padre nostro sia fatta la Tua volontà”. Il sacerdote è chiamato a spogliarsi del proprio individualismo per essere un noi. Non esiste il presbitero, esiste il presbiterio. Non esiste il cristiano individualista ma esistono i cristiani, la Chiesa, il Corpo mistico. La via che rende il sacerdozio partecipato sta nell’obbedienza al Padre. Tramite la sua obbedienza al Padre il sacerdote è reso perfetto. La divinizzazione del sacerdote e dell’uomo sta nell’obbedienza al Padre: “Sia fatta la Tua volontà”. Dio ci ha creati e siamo conformi alla Sua volontà. L’obbedienza a Dio è la vera libertà. Più il sacerdote è un altro Cristo, totalmente simile al Cristo nell’amore al Padre più viene realizzata la sua divina umanità. Gesù portando l’uomo, l’essere uomo in sé e con sé, nella conformità con Dio, nella perfetta obbedienza cioè nella perfetta conformazione tra le due volontà, ci ha redenti e la redenzione è sempre il processo di portare la volontà umana nella comunione con la volontà divina.

Il timbro di oggi è l’individualismo che si manifesta in un egoismo: “Io faccio cosa mi pare”.  Non è credibile purtroppo che una pandemia cambi una cultura occidentale che si è costruita sull’individualismo. Della pandemia si dicono i morti ma della strage dei bambini non nati si tace.

Occorre pregare il Signore che ci aiuti a vedere che la vera libertà è: sia fatta la Sua volontà cioè entrare con gioia in questa obbedienza.

Durante la celebrazione Eucaristica sono stati benedetti gli olii santi: dei catecumeni, del crisma e degli infermi.

le foto sono di Antonluca Moschetti