Senza categoria
«Omosessuali, il nostro prossimo da amare nella verità»
Al Sinodo c’è la possibilità di esprimersi liberamente sui diversi argomenti e di ascoltare tutti (e ognuno deve porsi in ascolto della voce dello Spirito Santo), ma le decisioni concrete verranno prese a ottobre 2024. Lo ha detto ieri, nel briefing con i giornalisti , il cardinale Leonardo Ulrich Steiner, arcivescovo di Manaus (Brasile), rispondendo a una domanda circa l’accoglienza degli omosessuali nella Chiesa, argomento del quale si è in effetti discusso in questi giorni. «Il tema della pastorale per le persone omosessuali è comparso durante le riflessioni», ma «questa sessione del Sinodo – ha spiegato – non porta a conclusioni o a determinazioni. È desiderio del Santo Padre che le decisioni siano prese nella prossima assemblea».
Quanto alla questione della benedizione delle coppie gay, sempre in risposta a una domanda, è intervenuto l’arcivescovo di Riga (Lettonia), Zbigòevs Stankeviès. «Se arriva un omosessuale e dice “vorrei vivere nella grazia di Dio”, non vedo controindicazioni. Se arrivano in due e dicono “vogliamo vivere nella castità”, si puòpregare per loro e anche benedirli per aiutarli a vivere in castità. Ma se arrivano due che dicono “conviviamo come marito e moglie e vogliamo la benedizione”, è un grande problema, perché questo è vivere nel peccato ». L’arcivescovo di Riga ha sottolineato: «Siamo peccatori, dobbiamo accogliere quelle persone con amore e non giudicarle, rispettare la loro dignità umana. Ma il vero amore non è separabile dalla verità».