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Non è solo il giorno dei morti e della tristezza. Come spiegarlo ai bambini
Pubblichiamo il paginone centrale che l’inserto di Avvenire dedicato ai bambini, Popotus, ha dedicato alla Commemorazione dei defunti. Può essere utilizzata per aiutarli a capire che cosa si celebra oggi e perché.
Il 2 novembre è un giorno triste, ma anche no. È la Commemorazione di tutti i defunti e la tradizione vuole che si visitino i cimiteri per pregare sulle tombe di parenti e conoscenti. Si accendono lumini, si portano fiori. Spesso il tempo autunnale ci mette la sua parte, con l’umidità delle nebbie che infreddolisce e la luce del sole che cala presto a far notte. È dunque un giorno nel quale sembra che ogni cosa induca a pensare a cose tristi. Però non è soltanto così: il ricordo delle persone morte serve anche a ripercorrere i momenti belli trascorsi con loro oppure, se non le abbiamo conosciute personalmente, ad ascoltare dai più anziani la loro storia. Per chi crede, poi, c’è la speranza di ritrovarsi un giorno. Per tutti comunque è come collegarsi a un filo invisibile e misterioso cominciato prima di noi e che ora tocca a noi reggere e continuare. I defunti hanno concluso la loro vita, è vero, ma sapevano che non tutto sarebbe finito lì. Per questo oggi non è solo una giornata triste.