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Non beneficenza ma generosità
26 persone possiedono beni e ricchezze quanto 3,8 miliardi di persone! Che cosa commentare? Ciascuno “pensi a suo modo” e faccia le sue personali considerazioni. Senza un giusto modo di distribuire i beni, permanendo situazioni di grave povertà, è impensabile che nel mondo si stabilisca la pace. Chiediamo che non si compiano più solo azioni di beneficenza ma azioni di generosità. La beneficenza “tampona” ma non risolve, aiuta ma solo provvisoriamente. Dovremmo essere stanchi di questa esasperazione della beneficenza soprattutto dei ricchi (che forse consola alcune coscienze) ma che è scarsamente generativa, che non sradica vizi e avarizie. Facciamoci sentinelle e messaggeri per favorire lo sprigionare di generosità nei ricchi affinché mettano in campo azioni per creare occasioni di “lavoro”, di produttività, di valorizzazione di ogni persona attraverso proposte di lavoro dignitose. Ogni paese che possa dire realmente di essere “fondato sul lavoro” e non sulla povertà! La beneficenza si trasformi in generosità permanente che genera lavoro, che offre un pane quotidiano per tutti, nessuno escluso. Chiediamo ai ricchi, ai 26 e anche ai tanti altri, di essere generosi nel creare con i loro beni e la loro ricchezza “occasioni di lavoro”, di non tenere i loro tesori nascosti ma di renderli fruttuosi investendo e offrendo lavoro, abbattendo la povertà, cancro di sofferenza: che finalmente si possa dire: la messe è tanta e gli operai sono pochi! Lavoro io cerco non beneficenza consolatoria!