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Nigeria, attacco al college: rapiti 140 studenti cristiani
Non si arrestano le violenze che stanno travolgendo il Nord-Ovest della Nigeria. Nel fine settimana sono avvenuti almeno due rapimenti di massa, contro una scuola e un ospedale, nello Stato federale di Kaduna. Secondo i testimoni oltre 150 persone, in gran parte minori, sono state sequestrate. «Un gruppo di uomini armati ha colpito il liceo cristiano della Bethel baptist high school – ha riferito Emanuel Paul, insegnante dell’istituto –. I banditi hanno portato via almeno 140 studenti mentre altri 26 sono riusciti a scappare». Le autorità hanno immediatamente avviato un’operazione di soccorso.
Secondo le prime ricostruzioni, numerosi uomini armati hanno attaccato il villaggio di Kuduma. Senza trovare resistenza si sono diretti verso la scuola all’una di notte di ieri sparando in maniera indiscriminata mentre gli studenti stavano dormendo. Poco dopo sono riusciti a raggrupparli e a portarli via. «Hanno portato gli studenti nella foresta – ha confermato Muhammad Jalige, portavoce della polizia di Kaduna –. Una squadra formata da poliziotti e militari è stata incaricata di riportare indietro gli studenti sani e salvi e arrestare i responsabili».
È il quarto rapimento di massa nello Stato di Kaduna negli ultimi sei mesi. A causa dell’aumento dell’insicurezza in gran parte del territorio, il governo locale aveva infatti deciso di chiudere numerose scuole. Uccisioni, sequestri, e attacchi armati sono ormai regolari in tutto il Nord-Ovest della Nigeria dallo scorso dicembre quando centinaia di alunni furono rapiti sempre da banditi ma rilasciati dopo alcuni giorni.
Domenica, invece, alcuni uomini armati hanno preso di mira il National tuberculosis and leprosy centre hospital nella cittadina di Zaria. Sebbene ci sia ancora confusione rispetto alle dinamiche e al numero delle vittime di quest’ultimo attacco, i media hanno parlato di 12 persone sequestrate tra cui tre bambini e un adolescente. «Gli aggressori sono arrivati all’alba di domenica e sono rimasti nell’ospedale per circa un’ora – ha raccontato uno dei sopravvissuti sotto anonimato –. Gran parte dei sequestrati erano impiegati dell’ospedale come infermieri, tecnici di laboratorio e guardie di sicurezza». Nello stesso momento un altro gruppo di individui armati ha cercato di occupare una stazione di polizia, ma gli agenti hanno risposto con il fuoco costringendo gli aggressori alla ritirata. Secondo alcune fonti, gli scontri con le forze dell’ordine avevano l’obiettivo di spostare l’attenzione mentre era in corso il sequestro nell’ospedale.
Almeno 800 nigeriani, in gran maggioranza studenti minorenni, sono stati rapiti negli ultimi sei mesi nel Nord, molti sono stati liberati in seguito al pagamento di un riscatto o di un’operazione di sicurezza, ma circa 150 rimangono nelle mani dei loro rapitori. Tra di essi c’è padre Elijah Wada, sacerdote della diocesi di Maiduguri. «Rinnoviamo l’appello per padre Wada scomparso il 30 giugno – recita un comunicato di Aiuto alla chiesa che soffre (Acs) – Ci rivolgiamo alle istituzioni locali affinché ci aiutino».