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Nella giornata dedicata
Nella Giornata Mondiale dei Poveri, celebrata in “questi tempi di incertezza e fragilità”, l’invito di Francesco è ancora una volta a non “sprecare la vita pensando solo a noi stessi” e a non lasciarsi “contagiare” dall’indifferenza. L’omelia, dall’altare della Cattedra di San Pietro, è pronunciata davanti a un centinaio di persone. Una rappresentanza simbolica di tutti i bisognosi del del mondo, date le restrizioni per la lotta al Coronavirus.Con il Natale alle porte, Bergoglio chiede di ribaltare la prospettiva e di non chiederci ‘Cosa posso comprare?’, ma piuttosto ‘Cosa posso dare agli altri’. La battaglia al consumismo è sempre stata tra le priorità di Francesco. Questi sono momenti in cui serve ribadirlo: “Quanta gente passa la vita solo ad accumulare, pensando a stare bene più che a fare del bene. Ma com’è vuota una vita che insegue i bisogni, senza guardare a chi ha bisogno! Se abbiamo dei doni, è per essere doni”.Il Pontefice ricorda la testimonianza di don Roberto Malgesini, il giovane prete assassinato da un senzatetto con problemi psichici a Como. E punta il dito contro quei “cristiani isolati che hanno paura del rischio”: “Iniziano nella vita un processo di mummificazione dell’anima e finiscono mummie”, dice.’Tendi la mano al povero’ è il tema di questa quarta giornata. Da qui il Papa parte per ricordare ai fedeli che nessuno è un’isola: “Non sei solo nella vita, c’è gente che ha bisogno di te. Non essere egoista”. Di poveri siamo circondati: “Ce ne sono tanti, anche nel centro delle nostre città. Fate il bene. Alle volte pensiamo che essere cristiani è non fare del male. Non fare del male è buono ma non fare del bene non è buono. C’è tanta fame, anche nel cuore delle nostre città”, dice.Nonostante quest’anno non si sia tenuto il tradizionale pranzo con 1500 bisognosi in Aula Paolo VI, per ragioni sanitarie, sono tante le iniziative messe in campo dal Vaticano per l’occasione: dai tamponi anticovid per i senzatetto allo screening per Hiv ed Epatite C offerto nelle parrocchie di periferia a Roma, con un caravan, per evitare le lunghe file del presidio unico che di solito si allestisce in piazza San Pietro. La Santa Sede ha anche inviato 5mila pacchi viveri di prima necessità alle famiglie di circa sessanta parrocchie romane che si trovano in difficoltà e un primo blocco di 350mila mascherine, per almeno 15mila studenti dei diversi gradi di scuola.Anche la Comunità di Sant’Egidio ha celebrato in tutto il mondo la Giornata. A Roma, in particolare, ha organizzato una distribuzione di pacchi alimentari in favore di un gruppo di ‘nuovi europei’ (originari di diversi paesi e ormai integrati).Il Papa all’Angelus
Al termine della Messa Francesco torna a rivolgersi alla cristianità per la recita dell’Angelus.Le Filippine hanno bisogno di aiutoAl termine della catechesi centrata nuovamente sulla parabola dei talenti, cuore del Vangelo odierno, e su quel servizio a Dio e ai fratelli che ci rende veri cristiani, il Papa, continuando a ripetere il tema della Giornata “Tendi la tua mano al povero”, si volge col pensiero a coloro che nel mondo subiscono anche le conseguenze di guerre e disastri ambientali. Francesco esprime quindi tutta la sua vicinanza alle popolazioni delle Filippine devastate dal passaggio dei tifoni di queste ultime settimane, portando la sua solidarietà a chi non ha nulla e ai soccorritori:Sono vicino con la preghiera alle popolazioni delle Filippine, che soffrono a causa delle distruzioni e soprattutto delle inondazioni provocate da un forte tifone. Esprimo la mia solidarietà alle famiglie più povere ed esposte a queste calamità, e il mio sostegno a quanti si prodigano per soccorrerle.Tifoni e devastazioneRicordiamo che nelle ultime due settimane le Fillippine sono state flagellate dal devastante passaggio di due tifoni stagionali. Ad inizio mesi il Goni, che ha causato almeno 26 decessi e un milione di sfollati, e nei giorni scorsi il tifone Vamco che ha riportato morte e distruzione sull’arcipelago, con un bilancio di almeno 42 morti e 20 dispersi. Prima che il secondo tifone colpisse le zone costiere più di 400.000 persone sono state evacuate e portate in salvo. Almeno 3,8 milioni di famiglie sono rimaste senza elettricità nella capitale e nelle province periferiche. Gli uffici governativi sono stati chiusi e la maggior parte delle lezioni è stata sospesa oggi. Le Filippine sono colpite da circa 20 tifoni e tempeste tropicali ogni anno e hanno anche faglie sismiche attive e vulcani, rendendole uno dei paesi più a rischio di disastri ambientali al mondo. La Caritas di Manila sta già inviando aiuti nelle diocesi più colpite.
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