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Oggi, nella festa di S. Giuseppe

Dopo la novena, celebrata con la collaborazione di tanti sacerdoti della diocesi, questa sera alle 18 alla parrocchia dedicata a S. Giuseppe, la Messa per la festa patronale presieduta dal vescovo Simone.
In occasione della festa riportiamo una curiosa intervista ideale, scritta dal card. Augusto Paolo Lojudice*, arcivescovo di Siena, per il sito “Uniti nel Dono” del Servizio Promozione della CEI (www.unitineldono.it) e pubblicata oggi sul sito dell’arcidiocesi di Siena.
Giuseppe, come racconteresti la bellezza di vivere un amore casto, intenso e libero come quello che tu hai vissuto con Maria?
Una vita come quella che ho vissuto con Maria di Nazareth, fin da quando ci siamo conosciuti, (ed eravamo giovanissimi) non è raccontabile: ci siamo trovati coinvolti in un’esperienza impensabile, molto più grande di noi. Il nostro è stato un vero matrimonio, ma è stato anche un matrimonio speciale, particolarissimo, unico al mondo perché dal nostro volerci bene, all’interno della nostra famiglia, doveva formarsi il Figlio di Dio, vero uomo e vero Dio. Ci sembrava impossibile: noi potevamo offrirgli solo le nostre semplici capacità di genitori “normali”.
Cosa significa affidarsi a Qualcuno quando nella vita va tutto diversamente da come vorresti?
Non è che sia andato tutto diversamente da come avremmo voluto: abbiamo scoperto, un po’ alla volta, che il nostro amore sarebbe stato un amore diverso dal comune amore di ogni coppia di sposi. Ci sembrava una cosa impossibile all’inizio: ma Maria è stata meravigliosa! Mi ha aiutato a comprendere, con la sua capacità di meditare e riflettere in cuor suo, qual era realmente la volontà di Dio. Io avevo fatto progetti diversi, è vero: ma Dio ci ha fatto comprendere che il meglio per la nostra vita era altro. Maria è stata la mia stella polare.
Guardando al tuo esempio, cosa diresti ai sacerdoti, chiamati a generare nello Spirito e non nella carne, per essere fecondi?
L’unica cosa che sento di dire loro è di avere la profonda certezza di non essere mai soli, ma di essere accompagnati ogni giorno dallo Spirito. Io ne ho avuto la prova concreta!
Come recuperare la figura del padre in una società in cui ha perso sempre più rilevanza e autorevolezza?
È la famiglia, padre, madre e figli che va recuperata. Oggi la famiglia cosiddetta “tradizionale” sembra fuori moda. Se svanisce la famiglia svanisce anche il “padre”. Anche per noi non è stato facile; durante la sua crescita, nostro Figlio Gesù ci ha fatto venire tanti dubbi. In particolare durante la sua adolescenza, il periodo più difficile, come per ogni ragazzino che cresce. La ‘speranza non delude’: noi l’abbiamo sempre nutrita. e non ci siamo arresi. Maria, lo ripeto ancora, è stata meravigliosa, è sempre andata avanti anche nei momenti in cui proprio non riuscivamo a capirlo. Non siamo stati genitori perfetti (nessuno è perfetto) ma abbiamo fatto tutto quello che potevamo: e alla fine è andata bene.
*Arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
ascolta anche il podcast di Avvenire che racconta questa particolarità su S. Giuseppe https://www.avvenire.it/podcast/pagine/i-sogni-di-san-giuseppe