Diocesi
Nella chiesa di S. Maria del Soccorso
La Via Crucis cittadina presieduta dal Vescovo Simone nella Chiesa di Santa Maria del Soccorso quest’anno reca con sé oltre il peso della pandemia anche quello della guerra in Ucraina. I fedeli presenti seguono le quattrodici stazioni della passione di Gesù portando in cuor loro la domanda e la speranza che finisca l’epidemia e soprattutto che cessi presto il fragore delle armi. Le immagini implacabili trasmesse dai mass media mostrano ogni giorno la sofferenza della popolazione inerme, in particolar modo, i patimenti dei bambini, delle donne e degli anziani. Desta tristezza e sgomento il racconto dei tanti giornalisti inviati al fronte.
I ragazzi della Pastorale giovanile hanno organizzato il gesto. La Croce percorre le navate laterali della Chiesa mentre i fedeli possono vedere senza muoversi dal loro posto la processione dallo schermo sistemato sui gradini davanti l’altare.
Monsignor Simone introduce la Via Crucis nel ricordo di quanti sono crocifissi nella terra di Ucraina, i nostri fratelli in Siria, nel Sudan, nello Yemen e in altre parti del mondo dove c’è la guerra. Il Vescovo Simone sottolinea che il male sta crescendo nel mondo, che il demonio è all’opera, che Satana gode nel vedere gli uomini finalmente diventati demoni. Quello che sta manifestandosi è l’abbrutimento dell’uomo. Questo accade quando si calpesta il Vangelo e si lascia spazio al male. L’uomo può diventare veramente un demonio e può scrivere su un missile: “Per i bambini”. Può uccidere come oggi decine e decine di persone, godere del male. Questo è diventare demoniaci, il male che ti afferra e ti trasforma. L’uomo diventa un carnefice, si fa Caino. Quanti uomini hanno piacere nell’uccidere il fratello. “È una pazzia!” come ha detto Papa Francesco.
Al termine della Via Crucis Monsignor Simone ha elevato la preghiera a Cristo risorto affinché cessi il fuoco delle armi sulla terra di Ucraina, che vengano accolte nell’amore del Signore le persone che hanno perso la vita, siano consolate le famiglie in lutto e sostenuti coloro che hanno dovuto prendere la strada dell’esodo. La forte richiesta è il dono della pace del Signore.
Gesù di fronte alla violenza scatenata contro di Lui, dice a Pietro di porre la spada nel suo fodero. Il regno di Gesù non è di questo mondo. Se fosse di questo mondo gli angeli del cielo lo avrebbero difeso. Che fa Gesù quando lo flagellano? Che fa quando lungo il percorso viene sberleffato? Che fa quando viene crocifisso? Come si oppone? “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. “Madre ecco tuo figlio, figlio ecco Tua Madre”. “Oggi sarai con me in Paradiso”. Egli opera fino da ultimo, porta con sé il primo dei redenti, non è passivo. È Misericordioso fino all’incredibile: “Non sanno quello che fanno”. “Gesù chinato il capo spirò. Tutto è compiuto.” Gesù da un senso anche alla sofferenza. Occorre accogliere l’insegnamento di Cristo. “Se Cristo in croce non ha sguainato la spada, noi chi siamo per sguainare la spada?” Quello che sta accadendo in Europa, gli interessi degli Stati, dei politici, economici vanno avanti al Vangelo. Nel Vangelo c’è scritto: “Amatevi come io ho amato voi. Non uccidere”. Gli imperi invece hanno la solita logica della potenza, del dominio. Il mondo ha logiche sataniche.
Quanto vale la pace? Quanto vale la vita dell’uomo? È ritenuto folle Papa Francesco che non ragiona secondo le logiche del mondo, della proliferazione delle armi. Il Santo Padre per questo motivo viene censurato. “Noi siamo con Papa Francesco! Fratelli tutti”. Dobbiamo avere un cuore disarmato e tremendamente fedele al Vangelo. Prima il Vangelo! Dio va anteposto a tutto. La Croce di Cristo ci indica che è soltanto Amore verso Dio e verso il prossimo. Di fronte al nostro limite dobbiamo avere l’atteggiamento di Pietro che piange per il suo peccato. Chiediamo al Signore il dono delle lacrime per i nostri peccati affinché nelle lacrime con umiltà ci confessiamo. Occorre di fronte alla Croce abbandonarsi al Padre. Signore Gesù abbi pietà di me!
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