Napoli – New York

Il film di Gabriele Salvatores

Tra i vicoli e le macerie di una Napoli in cui le ferite della guerra non si sono ancora rimarginate, i piccoli Celestina e Carmine sopravvivono come possono aiutandosi a vicenda. Una notte finiscono fortunosamente su una nave in partenza per New York, clandestini in viaggio verso la terra dove tutto è possibile e dove Celestina spera di trovare la sorella, partita mesi prima inseguendo un sogno d’amore. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna e, con la complicità del cuoco e del commissario di bordo, sbarcano in una metropoli sconosciuta. Dopo molte peripezie troveranno casa e famiglia, una possibilità di futuro.

Valutazione Pastorale della Commissione CEI

“Già solo il fatto di essere venuto in possesso di una storia scritta da Federico Fellini e Tullio Pinelli, di cui si sapeva poco o niente, mi è sembrato meraviglioso. Quando poi ho letto questo ‘trattamento-sceneggiatura’ di circa 80 pagine, la meraviglia è diventata desiderio e spinta creativa”. Così Gabriele Salvatores (Premio Oscar per “Mediterraneo”, 1991) parla della sua ultima fatica di regista e sceneggiatore: “Napoli-New York”, nella sale italiane dal 21 novembre 2024.
La storia. Napoli, 1949, un palazzo crolla, i morti e i feriti non si contano. Celestina (Dea Lanzaro) ha nove anni, è orfana e ha visto qualche mese prima la sorella maggiore, Agnese, partire per gli Stati Uniti, all’inseguimento del soldato che le ha promesso di sposarla. Nella tragedia ha perso la zia, che si occupava di lei. Traumatizzata e sola, senza nessuno a cui chiedere aiuto la bambina si rifugia dal suo amico Carmine (Antonio Guerra), poco più grande, che vive arrangiandosi come può. Carmine incontra George (Omar Benson Miller), un cuoco afroamericano che lavora su una nave della Marina statunitense in procinto di salpare per gli Stati Uniti. Per una serie d’imprevedibili coincidenze Carmine e Celestina finiscono per imbarcarsi clandestinamente sulla nave diretta a New York. Sbarcati con uno stratagemma per aggirare i controlli di frontiera, si mettono alla ricerca di Agnese, ma all’indirizzo riportato sulla lettera, che Celestina custodisce tanto gelosamente, non c’è traccia della ragazza. È l’inizio di una girandola di avventure che coinvolgerà anche il commissario di bordo, Domenico Garofalo (Pierfrancesco Favino), un burbero dal cuore d’oro, che già sulla nave li aveva aiutati, tenendoli nascosti, ma soprattutto sfamandoli e coinvolgendoli in piccoli lavoretti. A Little Italy i bambini troveranno anche la premurosa moglie di Garofalo (Anna Ammirati) e l’intraprendente direttore del giornale della comunità italiana (Antonio Catania), ma soprattutto il loro posto nel “nuovo mondo” e con esso la possibilità di un futuro.
“Il viaggio, l’altrove, la solidarietà – spiega ancora Salvatores – sono temi che ho spesso trattato nei miei film. Ho anche spesso lavorato con i bambini ed è una cosa che mi ha sempre dato gioia. I bambini non ‘recitano’, vivono davvero quello che stanno facendo in un ‘gioco’ molto serio”.

Nel film i due piccoli protagonisti attraversano eventi drammatici, affrontano fame, solitudine, dolore, ma non si arrendono, mai. Interessante la descrizione della comunità italiana di New York – al di là della folkloristica processione della statua di San Gennaro, tra canti, balli e bancarelle – e soprattutto la percezione che gli americani avevano degli immigrati italiani, che tanto ricorda alcune considerazioni di sconfortante attualità sugli “stranieri”. E Celestina ce lo ricorda con la disarmante semplicità e immediatezza dei bambini: “Tu non sei straniero, sei solo povero. Se sei ricco non sei mai straniero”.
“Napoli-New York” è una favola dal sapore neorealista, che Salvatores ha diretto a regola d’arte e alla quale ha dato alcuni tocchi di modernità, costruendo un racconto garbato, commovente e avvincente, a tratti anche divertente, con due protagonisti, Lanzaro e Guerra, davvero straordinari, e due certezze come Favino e Ammirati, senza dimenticare il tocco originale e gustoso del cammeo di Catania. Bella la colonna sonora con il suo mx di brani celebri tra cui “Tammuriata nera” e gli omaggi a “Titanic e “West Side Story”. Consigliabile, problematico, adatto per dibattiti.