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Molto lavoro resta da fare
Nei giorni scorsi la maggioranza parlamentare ha “festeggiato” i due anni di Governo Meloni.
Le elezioni regionali di Novembre saranno, quindi, una sorta di elezione di “mid term” per misurare, sebbene molto parzialmente, la tenuta dell’esecutivo ed il gradimento, da parte dei cittadini, delle scelte effettuate.
Una prima valutazione, però, delle politiche messe in campo in questi ultimi mesi può essere comunque fatta leggendo lo stato di salute del paese. Va in questa direzione, ad esempio, l’analisi periodica realizzata da Istat sul mercato del lavoro.
Emerge, così che ad agosto 2024, rispetto al mese precedente, sono cresciuti sia le persone occupate che quelle inattive, a fronte della diminuzione dei disoccupati.
L’occupazione aumenta (+0,2%, pari a +45mila unità) per gli uomini, i lavoratori dipendenti e in tutte le classi d’età, ad eccezione della centrale 35-49 anni tra i quali diminuisce, così come tra le donne e gli autonomi. Il tasso di occupazione è, in definitiva, stabile al 62,3%.
Il numero di persone in cerca di lavoro cala (-2,8%, pari a -46mila unità) per entrambe le componenti di genere e in tutte le classi d’età, ancora una volta con l’eccezione dei 35-49enni. Il tasso di disoccupazione scende, quindi, al 6,2% (-0,2 punti), quello giovanile al 18,3% (-1,7 punti).
La notizia è, tutt’altro, che positiva visto che al decrescere dei disoccupati aumenta, allo stesso tempo, il numero degli inattivi (+0,4%, pari a +44mila unità), ossia di chi non cerca più lavoro, tra gli uomini, le donne, i 15-34enni e gli ultra cinquantenni. Il tasso di inattività sale, in questa dinamica, al 33,4% (+0,1 punti).
La crescita dell’occupazione, osservata, più complessivamente, nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-5,6%, pari a -97mila unità) e all’aumento degli inattivi (+0,6%, pari a + 68 mila unità).
Il numero di occupati ad agosto 2024 supera, poi, al netto di stagionalità varie, quello di agosto 2023 del 2,1% (+494 mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione in un anno sale di 0,8 punti percentuali.
L’obiettivo ambizioso del Ministro Calderone è quello di portare il livello di occupazione almeno al 68%. Molto lavoro resta, quindi, ancora da fare. Sarà quindi importante capire, già nelle prossime settimane, come opererà il Governo con le scelte della Legge Finanziaria in arrivo, senza dimenticarsi, tuttavia, che nessuna legge o decreto crea da sé posti di lavoro di lavoro, e tanto meno “buoni”, ma solo può solamente (e non è poco) agevolarne, con scelte a 360 gradi, la creazione.