News
Mission: Impossible. Dead Reckoning. Parte uno
Ethan Hunt e il team di agenti nell’ombra IMF vengono ingaggiati dal governo statunitense per recuperare le due metà di una chiave che conduce a una pericolosa arma: l’“Entità”, potente evoluzione dell’intelligenza artificiale che può condizionare gli equilibri geopolitici internazionali. Una parte della chiave è finita nelle mani di una ladra dal passato poco chiaro, Grace. Nel corso della missione Ethan si troverà davanti una vecchia conoscenza che riaffiora dal passato, ancora più minacciosa e vendicativa…
Valutazione Pastorale
Come per Harrison Ford e Indiana Jones, il confine è sottile tra Tom Cruise e il suo personaggio Ethan Hunt, protagonista del ciclo “Mission: Impossible”. L’avventura è iniziata ormai quasi trent’anni fa, nel 1996, quando Cruise ha deciso di recuperare il concept della serie televisiva “Mission: Impossible” producendola e interpretandola sul grande schermo. Il primo film è stato diretto da Brian De Palma, i successivi sempre da grandi registi dallo sguardo vigoroso e innovatore tra cui John Woo e J.J. Abrams, fino a Christopher McQuarrie, che ha firmato (copioni compresi) “Rogue Nation” (2015) e “Fallout” (2018), titolo che ha raggiunto il più alto consenso al box office, la soglia degli 800 milioni di dollari. Il 12 luglio esce nei cinema l’attesissimo settimo capitolo, “Mission: Impossible. Dead Reckoning. Parte uno”, firmato ancora una volta da Christopher McQuarrie (Oscar per il copione di “I soliti sospetti”) e con Tom Cruise sempre capofila come protagonista-produttore. Accanto a lui gli storici comprimari Ving Rhames nel ruolo di Luther e Simon Pegg in quello di Benji, geni dell’informatica, del travestimento e preziosi “problem solver”; nel tempo si è aggiunta anche Rebecca Ferguson nei panni dell’agente Ilsa Faust, che qui regala una sequenza di grande intensità. Ritorna inoltre Vanessa Kirby come “Vedova Bianca”. La new entry è Hayley Atwell nei panni della ladra Grace. Nel film figurano come protagoniste anche Roma e Venezia, dove hanno luogo una serie di sequenze mozzafiato. La storia. Ethan Hunt e il team di agenti nell’ombra IMF vengono ingaggiati dal governo statunitense per recuperare le due metà di una chiave che conduce a una pericolosa arma: l’“Entità”, potente evoluzione dell’intelligenza artificiale che può condizionare gli equilibri geopolitici internazionali. Una parte della chiave è finita nelle mani di una ladra dal passato poco chiaro, Grace. Nel corso della missione Ethan si troverà davanti una vecchia conoscenza che riaffiora dal passato, ancora più minacciosa e vendicativa. Dopo aver fatto il pieno di consensi tra critica e pubblico con “Top Gun: Maverick”, Tom Cruise si prepara a inanellare un’altra sequela di successi con “Mission: Impossible. Dead Reckoning. Parte uno”.
Il film funziona, stupisce e conquista: è infatti uno studiato concentrato di azione, adrenalina, ironia e suspense. La linea della storia e la dinamica del racconto corrono veloci lungo un binario di colpi di scena cesellati al millimetro. L’azione è solida, serrata, rivelando un’acuta ed esperta preparazione: a lasciare il segno sono soprattutto gli inseguimenti tra le vie di Roma con una magnetica 500 gialla, come pure la corsa a perdifiato tra i canali di Venezia o i volteggi vertiginosi sul treno tra le Alpi austriache (che ricordano anche l’ultimo Indiana Jones, “Il quadrante del destino”). E proprio in questo si vede la qualità del prodotto: non è solo un ingente budget a garantire il successo di un titolo d’azione – ad esempio “The Gray Man” (2022) e “Citadel” (2023) dei fratelli Russo, seppur sorretti da corposi capitali, risultano un po’ troppo caotici e fracassoni –, ma conta la giusta compenetrazione tra scrittura, regia e dosaggio bilanciato di azione ed effetti speciali. A questo, ovviamente, si aggiunge il fattore Tom Cruise: lui stesso imprime ai film che sposa una garanzia in termini di qualità e “densità” della proposta, pure trattandosi del genere avventuroso-action. Il divo non si risparmia in nulla, portando a casa ogni volta un risultato portentoso.
E questo è chiaro al pubblico, che lo segue fedelmente. Insomma, tutto gira alla perfezione in “Mission: Impossible. Dead Reckoning. Parte uno”, un intrattenimento acuto puntellato da scariche costanti di adrenalina, che direzionano l’attenzione su temi al centro del dibattito pubblico: l’intelligenza artificiale è sì il nuovo traguardo della scienza, ma anche un guadagno da gestire con prudenza per preservare privacy e sicurezza, individuale e collettiva. “Dead Reckoning. Parte uno” è un film che corrobora il fascino sempreverde di Tom Cruise, uno dei grandi divi di Hollywood di ieri e di oggi. Consigliabile, problematico, per dibattiti.