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Ministranti nelle parrocchie
Doveroso partire dal nome. Ministranti o chierichetti? Il termine ministrante ha sostituito col tempo il termine “chierichetto” poiché sembra riesca a far capire meglio il suo significato (cf. Costituzione sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, 29). Dal latino ministrans, cioè colui che serve, secondo l’esempio di Gesù che per primo ha servito e che ci invita a fare anche noi la medesima cosa amando i nostri fratelli. Tuttavia non è tanto il nome che valorizza quei bambini, quei ragazzi o adulti che stanno accanto ai preti sull’altare e l’affetto al termine chierichetti penso rimarrà ancora a lungo nei nostri ambienti parrocchiali. D’ora in poi qui userò, interscambiandoli, entrambi i vocaboli. Se scendiamo in profondità vediamo che il servizio all’altare, svolto con generosità, impegno, costanza, precisione e serietà è il primo e il più visibile elemento che contraddistingue l’appartenenza al gruppo dei ministranti, però non c’è solo questo. La fondamentale caratteristica è l’amicizia e la vicinanza col Signore Gesù. La consapevolezza di essere Battezzati e amati da Dio fa vivere o dovrebbe far vivere nelle attività quotidiane i chierichetti con uno stile di vita intriso di amore per il prossino. Per questo è importante non sottovalutarne la presenza ed è importante che i sacerdoti sappiano accogliere e incoraggiare queste piccole vocazioni ministeriali. Sì, il ministrante svolge un vero e proprio ministero liturgico (un servizio d’amore a immagine di colui che si è donato per amore) così come i lettori, gli accoliti, i cantori… ma è un compito tutto speciale e originale perché ciascuno nella Chiesa e nella vita è chiamato a qualcosa di grande e speciale. È ministrante, allora, ogni bambino o bambina, ogni ragazzo o ragazza, adolescente o giovane che abbia compreso che la Chiesa è espressione di quella sinfonia d’amore che è Dio stesso, è servizio vicendevole per il bene di tutti. Per questo il loro ruolo e la loro posizione sui presbiteri delle nostre chiese richiama tutti, dal più grande al più piccolo, ma soprattutto i propri coetanei, a vivere la liturgia domenicale con partecipazione e decoro e di conseguenza a vivere con maggior consapevolezza la propria fede. Dal loro luminoso esempio l’assemblea viene invitata implicitamente ad esprimere la gioia di vivere come cristiani.
Nella nostra Diocesi in quasi tutte le Parrocchie esistono ministranti, ma ancora si deve lavorare perché si crei stabilmente il gruppo dei chierichetti. Questi hanno un grande potenziale e non possono essere trascurati, ma valorizzati e allo stesso tempo formati perché crescano e siano sempre più consapevoli della loro fede e punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Il CdV (Centro diocesano Vocazioni) è a piena disposizione per aiutare, sostenere e valorizzare questo e già lo fa attraverso alcune iniziative Diocesane. Vorrei concludere con una tra le tante preghiere per Ministranti (si trova anche a questo link: www.santigiorgioecaterina.it/?page_id=1029) Signore Gesù, che ci chiami ad essere Ministranti per il servizio liturgico nella nostra parrocchia, fa’ che il Tuo Spirito illumini il cammino della nostra vita. Donaci il tuo perdono, la tua pace e la tua gioia, fa’ che ascoltiamo la tua Parola con docilità e disponibilità, come Maria, Madre della Chiesa e di tutti noi Ministranti. Rendici capaci di testimoniarti nella fede, nella speranza e nell’amore dovunque tu vorrai. Sostienici con il Tuo Spirito perché possiamo scoprire la nostra vocazione, e viverla con entusiasmo, vincendo ogni pigrizia, noia e tristezza. Ti chiediamo di benedire noi e tutti i ministranti del mondo, Lo chiediamo a Te, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen
SERVITORI PER AMORE
Il servizio all’altare è un servizio d’amore: è un esempio per tutti, che richiama a vivere la liturgia domenicale con partecipazione e decoro, aiutando le persone a vivere meglio anche la propria fede. È ministrante ogni bambino o bambina, ogni ragazzo o ragazza, adolescente o giovane che abbia compreso che la Chiesa è espressione di quella sinfonia d’amore che è Dio stesso.
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