Luciani, ecco perché è beato e così attuale

Nel momento esatto in cui lasciò questa terra teneva stretta tra le mani una virtù, la prima delle virtù cardinali: quella della prudenza, la virtù necessaria a chi governa. I fogli rinvenuti tra le sue mani dopo la morte di Giovanni Paolo I riguardavano proprio un suo scritto del 1964 su quella che la sapienza classica considera l’auriga, la condottiera di tutte le virtù. L’aveva messa all’ordine del giorno per l’udienza generale del mercoledì successivo, come confermano gli appunti autografi del suo personale block notes, per dare seguito al suo programma di pontificato. Perché Giovanni Paolo I voleva tracciare la strada con le “Sette lampade” della vita cristiana: le virtù teologali della fede, della speranza e della carità e le quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza. Quelle che con il Giornale dell’anima di Giovanni XXIII chiamava: «Le Sette lampade di santificazione».

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