ll fatto nel calcio

Un segno della Croce per un cristiano è naturale come respirare. Dice appartenenza, preghiera, filiazione, affidamento, gratitudine. Gesto che evoca la donazione suprema, per sua natura non esclude ma apre a tutti. E a chi cristiano non è risulta il semplice richiamo a un messaggio universale, nel quale può non riconoscersi ma che non può che riconoscere.

Poi c’è chi Cristiano lo è anche di nome, e sembra portare un supplemento di involontaria simbologia. Ma non a tutti quelli che si chiamano così è concesso di potersi mostrare come sono, per battesimo se non per testimonianza. A Cristiano Ronaldo, il 38enne campione portoghese cinque volte Pallone d’oro, un segno della Croce poteva costare caro.

continua Cristiano Ronaldo e quel segno della croce (proibito) in Arabia Saudita (avvenire.it)