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Linea… di pensiero. Vale più uno sguardo
La parola non è mai sufficiente senza un dialogo, senza una relazione. Rischia di essere “vuota e insignificante”. La parola dice ma è la parola ricevuta che ci dice se essa è stata accolta nello “stesso significato” di colui che l’ha detta! Non so mai che cosa ho veramente detto fino a quando non ascolto la reazione a quello che ho detto. “Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote? Vuote, caro mio. E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e io nell’accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio.” (Pirandello) Ognuno è portatore del proprio vissuto, sente e percepisce la realtà che ha intorno in base alle sue esperienze e interpreta il mondo, le cose, le persone, le parole a “suo modo”. Anche di fronte ad una stessa alba che dà inizio al giorno, due persone che si amano profondamente, seppur accanto l’una all’altra, potranno essere anche una sola cosa, sentirsi insieme parte di un tutto, ma ogni parola detta in quel preciso istante sarà sempre una parola ascoltata e fatta propria dall’altro in modo unico e diverso.
Il “ti voglio bene” donato sarà un “ti voglio bene” accolto con proprie sfumature al quale si risponderà: “anch’io ti voglio bene” con altrettante sfumature, che non saranno mai ripetitive e identiche, ma proprie di un io particolare e dinamico che lascia sempre un alone di novità, di stupore, di mistero. Le parole le carichiamo noi di significato e hanno un oltre che non è mai esaustivo e questo oltre non lo troviamo nei vocabolari, nei dizionari o su internet. La parola non è mai fotocopia di se stessa ma è copia autentica di ognuno che la usa e la dona sempre in modo nuovo e diverso. È un qualcosa di nostro che rimanda alle nostre esperienze, al nostro passato, alle nostre ferite, alle nostre gioie, alle nostre amarezze, alle nostre tenerezze.
Le parole hanno un peso enorme, tanto che “bisogna stare attenti alle parole che sono monumenti. Ogni parola ha dentro una storia e può essere usata in maniera ostile o per condividere. Quando parlate, quando scrivete, pensate le parole”. (Patrizio Bianchi) Appunto pensare prima di dire e di usare magari parole a sproposito o che possono incrinare e rovinare la relazione con l’altro. Quindi occorre sempre pensare quello che dico! Saper controllare la propria impulsività nel parlare è desiderare il bene dell’altro! Bisogna essere generosi con le parole ma essere attenti a non esagerare nel rapporto con l’altro invadendolo con troppe parole come recita una canzone: “sei un fiume di parole dove anneghi anche me!”(Jalisse) È importante spesso fare silenzio per lasciare spazio all’altro e così permettere di recepire le molte parole dette e stimolare a comprendere anche le tante parole non dette.
A volte parla più uno sguardo e parlano più gli occhi che si incontrano rispetto a tante parole sparse come un fiume che rischiano di essere “vuote” e ridondanti e incapaci di arrivare nella bellezza e profondità dell’anima. Ci sono persone che amandosi non hanno bisogno di dirsi tante parole! Per loro le parole sono insufficienti rispetto al desiderio del solo guardarsi in silenzio. “Fissatolo lo amò”! Se mettiamo insieme modi garbati (la delicatezza del porsi) e la mitezza del parlare con parole gentili, a livello educativo si otterranno risultati eccelsi perché offrono fiducia, stimolano al rispetto, aumentano l’autostima, diffondono il bene. Le persone hanno bisogno di parole di vita, che diano senso e significato al loro “girovagare e correre” nella complessità del presente. È importante trovare sulla propria strada persone generose di donare parole e gesti traboccanti di bene che diventano azioni concrete di vita (dalle parole ai fatti!). “Prendi le mie parole, fanne una collana da indossare, tutti i giorni”. (I.Alioui) Poi sappiamo che aspiriamo a qualcosa di oltre. Ed ecco il bisogno di parole di vita eterna.
“Sulla tua parola gettero’ le reti!” Ed allora nasce il saper affidarsi e non rinunciare mai a sperare! Come a dire: la tua parola è talmente calzante che mi dà fiducia e sono pronto “a gettare reti, a provare, a rischiare, a osare”, a fare esperienza di te e con te per donarmi infinitamente a te, certo che la mia vita sarà ancora più vita, più abbondante, più piena!