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Linea… di pensiero. Umili come vasi
Essere umili! Spesso si ritiene che l’umiltà equivalga a qualcosa di non apprezzabile. Come dire che la persona umile sia un po’ “perdente”, quasi caratterizzata da qualcosa di negativo (di bassa estrazione sociale o povera) . Ma umile viene da humilis e humus significa terra, ciò che è basso. È importante il peso e il valore delle parole e umile è una parola che dovremmo fare nostra per la costruzione del ben-vivere. Chi sta in basso come la terra (l’umile), ama e conosce dal basso verso l’alto. Se ne sta in disparte senza farsi notare e feconda la terra rendendola fertile e generosa. Essere umili è riconoscere di essere come “vasi di creta”, belli e fragili, da tenere con cura. Quanti anonimi per bene, che se ne stanno in disparte, senza clamori, senza bisogno di apparire o di salire sui “palcoscenici del mondo” e fanno dei capolavori per sé e per gli altri! E quanti mediocri gonfi di superbia e successo che fanno molto (o tutto) per loro stessi e molto poco (o niente) per il bene degli altri.
L’umile sosta e ascolta con attenzione, non interviene a sproposito, ma attende il momento giusto e dice la sua opinione solo se lo ritiene opportuno. L’umile non è mai sazio di operare per il bene e di cercare perché “cercare è il verbo più umile e più grande di ogni vita e di ogni rapporto” (Ablondi). L’umile dona spazio e tempo e non ha fretta da prestazioni. Sa attendere il tempo e lo spazio più propizio. E quando lo fa non disturba e non interrompe, ma chiede il permesso. Non parla per parlare. Parla se richiesto e mai per “ferire”, ma per offrire. L’ umile sa essere mite e pacato non reagendo alle offese e agli urli. L’ umile è spesso silenzioso, ma il suo silenzio dice tanto, non si vanta e non aspira a riconoscimenti di prestigio. Alle persone umili sono sufficienti e gratificanti semplici parole di stima e carezze di bene. Perfino Dio “dà la sua grazia agli umili” e guarda l’umiltà dei suoi figli.