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Linea di pensiero….Timore e tremore
Ogni essere umano ha bisogno di rispetto. Di fronte ad una donna dovremmo provare oltre che rispetto anche “timore e tremore” per il grande dono di essere chiamata a generare. Ovvero di poter portare nel suo grembo la vita. Ed ecco che nel presentarsi ad una donna il gesto più nobile è quello di inchinarsi. Addirittura del baciare la sua mano. E di donarle parole nobili e gentili. Quale segno di piena accoglienza e di deferenza, di “devozione” a lei e a chi ha generato o potrà generare, libera di poter scegliere quale sarà la sua vocazione di donna o di madre. La donna quindi come bene supremo. Mai come oggetto da conquistare, da possedere o da usare. Purtroppo sono molte le proposte dei media che propongono la donna come una cosa da consumare. La donna che “serve” per la sua bellezza fisica, per attrarre e per fare marketing. Guai fare della donna un “oggetto”! Una “bambola-giocattolo” da mettere in mostra per conpiacersi e avere compiacimento. Fanno bene quelle donne che “feriscono” chi si rivolge a loro e le considerano oggetto da avere o da ostentare. “Addolorare qualcuno non è necessariamente un atto sbagliato se nasce dal desiderio di fedeltà alla propria coscienza!” (Luigino Bruni). Occorre una profonda opera di educazione per arginare e fare da contrappeso a una visione della donna “oggetto” e proporre la donna invece come persona altra, diversa dall’uomo, con le proprie potenzialità, i propri carismi, le proprie aspirazioni. Persona che deve sempre essere messa in condizione di poter liberare le sue capacità e poter raggiungere la sua piena autorealizzazione nella vita, nella famiglia, nel lavoro. Educare al rispetto della donna è compiere gesti di gentilezza, di tenerezza, di dolcezza. È attenersi a quel galateo fondamentale per comprendere che è partendo dal nostro comportamento (verbale e non verbale) che possiamo costruire rapporti solidi, relazioni costruttive fondate sul dialogo e sul rispetto dell’altro, diverso da me. Il vero amare è volere il bene dell’altro, anche a costo di perderlo. Amare non è possedere, trattenere, controllare, avere: amare è liberare, lasciare spazio, donare tempo, lasciare andare.