Linea… di pensiero. Lo stupore nello sguardo

Una riflessione sul tempo che viviamo

È una bellezza affascinante la distesa dei campi di girasoli che riempiono di colore le campagne. Il girasole è una pianta che incuriosisce per la sua capacità di inseguire il sole, di ricercare la luce che infonde vita ed energia. È sicuramente un bel richiamo al bisogno di essere luce e di alimentarsi di luce. La pianta grazie al sole si sviluppa nella sua potente bellezza  e poi per la tanta luce perderà il suo splendore fino ad essiccare ma per maturare e per donare frutto. È chiaro il possibile paragone con la vita di ogni persona, che necessita e cresce solo grazie alla luce (anche quella divina). Senza luce la vita è sempre notte, è persa! Donare un girasole rappresenta un segno di gioia grande. Come grande è il girasole.

Ne basta uno per poter sprigionare la sua incantevole perfezione e armonia con quella sequenza circolare di petali gialli che danno piacere ed allegria! Van Gogh adorava i girasoli tanto da poter affermare “il girasole é mio!” e quindi a sottolineare il legame intenso con la natura e le molte sue opere, contrassegnate dalla luce potente del giallo girasole! Ricevere come dono un girasole è più che ricevere un qualsiasi fiore. È essere alimentati nell’anima di una luce intensa e permanente di semplicità, di affetto e di riconoscenza. Il girasole non irradia profumo ma sprigiona meraviglia e stupore, che offrono profumo alla vita. Una vita che ama perché è amata!

Calzante la poesia del poeta portoghese Fernando Pessoa: “Il mio sguardo è nitido come un girasole. Ho l’abitudine di camminare per le strade guardando a destra e a sinistra e talvolta guardando dietro di me… E ciò che vedo a ogni momento è ciò che non avevo mai visto prima e so accorgermene molto bene. So avere lo stupore essenziale che avrebbe un bambino se, nel nascere, si accorgesse che è nato davvero… Mi sento nascere a ogni momento per l’eterna novità del Mondo…(….)”.