Pensiamoci su
Linea…di pensiero. L’importanza di comunicare
Una riflessione sul tempo che viviamo

Comunichiamo molto con la parola. Ma comunichiamo molto di più con il nostro corpo, con la nostra postura, con la nostra mimica facciale e in particolare con le nostre mani. È molto educativo soffermarsi sulle mani delle persone. Osservarle nel loro operare quotidiano. La mano che lavora, che spiega, che accoglie e dona. Ma anche la mano che prega, che chiede, che saluta. Non è certo un caso che ci si incontri e presenti con una stretta di mano. Come a significare che è il bisogno di toccarsi con le mani che crea e rafforza una relazione. Io mi presento a te e tu ti presenti a me! Infonde tenerezza il tenersi per mano dei bambini, cosi come quello degli amici e degli innamorati. Un essere legati insieme per caricarsi di energia, di affetti, di sentimenti di gratitudine e di gioia. Le mani che si uniscono e che trasmettono quel sentimento del bene che nasce dal di dentro, nel profondo dell’anima. Mani congiunte che non hanno bisogno di ulteriori parole nel loro comunicare, nel loro stringersi e accarezzarsi.
Nel loro silenzio sanno dire più delle parole. “E tu piano posasti le dita all’orlo della sua fronte. I vecchi quando accarezzano hanno il timore di far troppo forte” (De André). Mi ha donato gioia osservare in una residenza per anziani due donne nella loro carrozzella che non potevano più parlare per la loro feroce malattia ma che vicine tenevano la loro mano l’una sull’altra. Si osservavano senza dirsi. Ma le loro mani erano più di un dirsi. Era un darsi reciproco, e un dare, a chi era loro vicino, un segno di infinita delicatezza e dolcezza. A volte bastano pochi gesti per comprendere il valore della vita!