Linea… di pensiero. La calma, virtù dei forti

Fare le cose con calma. E mantenere la calma nel fare, nel lavorare, nello studiare, nella relazione con gli altri e con noi stessi. Di fronte ad una “società di corsa” che impone il “must go on” di andare, andare e andare veloci è opportuno sapersi fermare e comprendere che “we have to stop”. Bisogna fermarsi e interrompere la corsa. Trovare momenti di pausa, di “stacco” dal quotidiano, sconnettersi e possibilmente frequentare luoghi che permettono la quiete, la calma, la pazienza. È il contesto che qualifica e determina la qualità del nostro vivere. Occorre trovare il tempo per vivere in ambienti che danno ossigeno, che liberano il nostro pensare, che offrono rilassamento e una pace interiore che arricchisce la nostra mente e la nostra anima. La calma è fondamento ed architrave della relazione. La calma è forza. È equilibrio delle emozioni.

Coltiviamo la calma osservando la natura. In questa primavera che esplode lenta e generosa nella sua bellezza. Avere la calma di saper attendere il giglio del campo che nasce. Il cogliere il canto degli uccelli che salutano il giorno e la sera. La calma di gustare i volti delle persone. Senza bisogno di dire niente se non solo osservare, andando oltre ciò che appare. La calma di saper attendere i tempi dell’altro. La calma di saper dare ascolto ai propri figli al rientro da scuola. Lasciandoli liberi di cantare la loro vita, senza interrogarli su quanto fatto o quanto preso. Senza esprimere giudizi e pregiudizi: “racconta le gioie che hai dentro. Cosa si muove dentro di te. I tuoi desideri, quello che ti fa stare bene, quello che provi di fronte al mare, alle stelle, alla luna. Libera le tue emozioni, ti ascolto! E poi giochiamo! Giochiamo insieme senza bisogno di tecnologie. Giochiamo utilizzando le nostre mani, tirando fuori la fantasia e la creatività e guardiamoci negli occhi”. La calma è virtù fondamentale per essere costruttori di resilienza. Per essere capaci di saper affrontare le cadute, gli inciampi, i dolori, le fatiche e le ferite. Ma anche per essere riconoscenti delle gioie e delle attenzioni che ci sono donate da coloro che ci amano. Le cose belle hanno il ritmo e il passo lento.