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Linea…di pensiero. Il valore delle cose
È urgente darsi da fare per non “rovinare” ulteriormente il mondo in questo tempo difficile, complesso e “tremendo”. Dovremmo aver capito quale sia la strada da intraprendere ovvero lasciare quella vecchia e incamminarsi “più lenti” verso quella nuova: “Digital innovation Green”? Rinunciando a qualcosa per il bene nostro e per coloro che seguiranno a noi.
Ma siamo di “dura cervice”. Abbiamo abusato della terra, l’abbiamo ferita rendendola una “pattumiera” esistenziale, abusandone fino al collasso. Siamo ancora in tempo per rigenerarla, per rispettarla, per ben usarla ma mettendo al bando sprechi e eccessi. Abbiamo bisogno di più sobrietà in tutto. Sobrietà nel saper godere di quanto ci viene offerto dalla natura ma anche nelle nostre relazioni con gli altri, senza eccedere in sopr-usi. Recuperare il saper voler bene alle cose, non abusare delle cose.
Occorre quindi riscoprire il valore delle cose affinché si dia loro la giusta importanza. A chi le realizza con la propria “scienza e coscienza”, con le proprie doti manuali, intellettive e spirituali e a chi le dona (come fa la natura). Allo stesso tempo occorre rivedere e ricalibrare le nostre relazioni con le persone. Siano esse anche “social” ma mai che l’accesso social diventi dominante, diventi potere! Mai che sia esclusivo e sostitutivo della presenza (“fu visto e vide!”), necessaria a costruire relazioni solide, nella fecondità della diversità, fatta di ferite e di gioie.