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Linea… di pensiero. Come semi da far fruttare
Siamo tutti un po’ opachi, spinosi, rustici, caduchi, imprevedibili, imperfetti. Per questo abbiamo bisogno di incontrare nel nostro vivere persone che ci accolgano e ci stimolino a migliorare il nostro essere e il nostro agire. È un gran bene poter sostare con persone che abbiano il carisma dell’educatore, di maestri di virtù! L’educatore è come un seminatore che con costanza e pazienza sparge semi ovunque: tra i sassi, nei terreni facili ma anche in quelli impervi. Come l’agricoltore che lavora la terra che gli è data. E si impegna a renderla fertile e fruttuosa. Anche la terra più difficile può essere resa produttiva, se conosciuta e curata.
Si pensi all’agricoltura “eroica” in luoghi apparentemente infruttuosi che poi offrono capolavori di prodotti. La varietà dei terreni è come la varietà dei semi. Ogni seme se trova l’ambiente giusto ed è ben coltivato e curato può offrire meraviglie. Non tutti i terreni sono buoni e accoglienti! Ve ne sono alcuni in cui il bravo agricoltore sa che è impossibile che diano frutti. Ed ecco che quella terra sarà valorizzata in altro modo. E così è di ogni persona. Ciascuno ha un valore inestimabile e può essere un particolare capolavoro se ben orientato e valorizzato. Ma è fondamentale non sprecare quei semi individuali che possono germogliare solo con la cura! Vi sono vite che sono rovinate sul nascere. Abbandonate in paludi esistenziali. Si pensi a quanti si abbandonano a vizi di ubriacature di piaceri istantanei che si insinuano come droghe e che consumano il fisico e l’anima e rodono perfino le vite di chi hanno accanto. Il mondo offre una miriade di possibilità nel poter usare tante cose ma la vita non sia un vivere per essere sopraffatti dalle cose.
Occorre una elevata capacità di discernimento per vivere perché Il mondo è complesso:”geme e soffre le doglie del parto” ma le supera con la magnificenza della vita che “nasce sempre” e dona continuamente occasioni di stupore! L’azione benefica dell’educatore è aiutare a saper accogliere e a scegliere la potenza del bene. Quel bene per se stessi e per il prossimo che è con-vivere in armonia, amare e donarsi. L’educatore ha una prospettiva che è andare avanti pur guardando indietro, fa tesoro del passato ma non arretra, avanza. Al massimo si ferma per lasciare tempo e spazio ad ognuno e per stimolare a saper ingranare la giusta marcia e a suggerire una strada da percorrere, se non addirittura a dare un sostegno a ciascuno per costruire la propria strada. Sa guardare al di là dei confini e suggerisce sempre un Oltre da poter raggiungere: perché ha in sé la speranza che alimenta e aiuta a superare ogni fatica. Va avanti anche se a piccoli passi. Non demorde mai. Ha cancellato dal suo dire la parola “ormai”!