Linea…di pensiero. Cercatori di bellezza

Una riflessione sul tempo che viviamo

“Che cosa è l’uomo perché te ne curi?” Riflettere su noi stessi e sul nostro essere nel mondo è occasione di riconoscenza alla vita che ci è stata donata. Generati dall’amore  (ecco i genitori, coloro che generano e trasmettono “geni”). E  generati per donare al mondo la nostra impronta, il nostro contributo all’edificazione e costruzione di una società più coesa e più solidale. Per poter beneficiare della bellezza della terra e del mare e godere della relazione con altri esseri umani, diversamente uguali a me. “L’ uomo è un mistero – per dirlo con Dostoevskij -, un mistero che bisogna risolvere, e se trascorrerai tutta la vita cercando di risolverlo, non dire che hai perso tempo; io studio questo mistero perché voglio essere un uomo”.

Fa bene leggere se stessi fin da piccoli (conoscersi, accettarsi, amarsi) e in ogni fase del “cammin di nostra vita”. Sempre protesi ad un cammino che è “un burrascoso andare”. Domandarsi il perché del vivere e del come vivere. Ma anche del come migliorare il nostro vivere con noi stessi e con gli altri. Essere assidui cercatori di senso e di significato per trovare la ragione del fare e dell’essere nel mondo. Ma non solo. Come sottolineava Io scrittore fiorentino Giovanni Papini “chi cerca la bellezza nel mondo cerca, senza accorgersene, te che sei la bellezza intera e perfetta; chi persegue nei pensieri la verità desidera, senza volere, te che sei l’unica verità degna di essere saputa; e chi si affanna dietro la pace cerca te, sola pace dove possono riposare i cuori più inquieti”.