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Linea… di pensiero
Ogni periodo storico ha sempre avuto le sue problematicità e i suoi splendori. Oggi viviamo tempi complessi e frenetici in cui il cambiamento è il fattore dominante. Siamo “fluttuanti”, girovaghi, appesi ad ancoraggi provvisori e instabili. Facciamo fatica a convivere con la complessità imperniata sulle tecnologie. Per questo occorre una maggior dose di educazione che infonda e stimoli la capacità di pensare. Sottolineava il filosofo Kant che “lo studente non deve imparare dei pensieri ma a pensare”. Abbiamo bisogno di luoghi del pensare, di occasioni che educhino al pensare, ad approfondire, a superare la faciloneria, il pressapochismo, la mediocrità. Saper affrontare la complessità richiede un pensare “in grande”, richiede guide capaci di spendersi in un’ottica di ascolto e di apertura allo sviluppo dell’autonomia intellettuale e morale. Altrimenti rischiamo di essere travolti dalla complessità.Non possiamo sfuggire a vivere costantemente nel “dubbio” ma si deve rispondere ad esso operando con concretezza e infondendo certezze. Riscopriamo il gusto di stare insieme, di riflettere insieme, di operare insieme. Ne usciremo arricchiti e rigenerati. Avremo più energie generative da spendere. Saremo animati dall’entusiasmo di elevarsi e di dire: “ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda!”.