Diocesi
L’incontro conclusivo della formazione degli insegnanti di religione della Diocesi
Gli insegnati di religione (IRC) della Diocesi di Livorno si sono riuniti il giorno di San Giovanni per l’ultima volta prima delle vacanze estive in forma assembleare moderata dal Professor Pierluigi Giovannetti, Direttore dell’ufficio scuola diocesano. Le porte e le finestre della Sala Fagioli sono completamente aperte per lenire il caldo estivo. Le tende ogni tanto a causa del riscontro accarezzano le teste degli insegnanti seduti in sala. Dopo la recita dell’ora media Monsignor Simone ha sottolineato che occorre crescere sul versante inter-ecclesiale. A settembre gli IRC si incontreranno con gli operatori pastorali insieme ai catechisti. Agli insegnanti di religione spetterà un percorso culturale storico, filosofico sulla rivelazione biblica mentre una dimensione “kerismatica” spetterà alla parrocchia. Nel rispetto dei programmi ministeriali occorre che ci sia un incrocio, una collaborazione.
Per le superiori verrà potenziato il rapporto tra i ragazzi e le famiglie offrendo loro l’aiuto allo studio già avviato da alcuni anni in Via Galilei. Verrà aperto in via del Seminario una mensa per favorire il rientro pomeridiano degli studenti. Sarà rafforzato il centro di aggregazione dove gli alunni potranno stare insieme, studiare e consultare la biblioteca.
In programma per il prossimo anno scolastico verrà preparato un convegno che porrà una domanda: “È possibile una scuola diversa?” Innanzitutto, occorre sapere amare l’impegno educativo, non una professione ma una vocazione. Il modello di scuola attuale è “vecchio” rispetto ai repentini cambiamenti del nostro tempo.
Il Vescovo infine ha comunicato che in autunno c’è la speranza, dopo vent’anni, venga bandito il concorso ministeriale per l’insegnamento della religione cattolica.
La riunione è proseguita con il racconto degli insegnanti di religione delle esperienze didattiche educative vissute durante questo anno scolastico. È emerso che in tutti gli ordini di scuola viene salvaguardata la pluralità di presenze culturali. L’insegnamento della religione non è più soltanto la risposta alle esigenze di conoscenza del dato della tradizione cattolica ma oggi è il canale attraverso cui passa una concezione più umana della cultura. I ragazzi nell’ora di religione trovano uno spazio in cui sono accolti per quello che sono nella loro domanda di verità.
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