L’ideale della Chiesa è sempre con il popolo e con i Sacramenti

Francesco presiede la Messa a Casa Santa Marta nel venerdì dell’Ottava di Pasqua. Nell’introduzione, rivolge il suo pensiero alle donne incinte: Vorrei che oggi pregassimo per le donne che sono in attesa, le donne incinte che diventeranno mamme e sono inquiete, si preoccupano. Una domanda: “In quale mondo vivrà mio figlio?”. Preghiamo per loro, perché il Signore dia loro il coraggio di portare avanti questi figli con la fiducia che sarà certamente un mondo diverso, ma sempre sarà un mondo che il Signore amerà tanto. (Vatican News)Nell’omelia, il Papa commenta il Vangelo odierno (Gv 21 1-14) in cui Gesù risorto appare ai discepoli tornati a riva dopo una pesca infruttuosa sul mare di Tiberiade. Invitati dal Signore a gettare nuovamente le reti, riempiono le reti di pesci. È una scena – ha detto Francesco – che si svolge con naturalezza, perché i discepoli erano cresciuti nella familiarità con Gesù. Noi cristiani – ha spiegato – dobbiamo crescere in questa familiarità, che è personale ma comunitaria. Una familiarità senza comunità, senza Chiesa, senza i sacramenti, è pericolosa, può diventare una familiarità gnostica, staccata dal popolo di Dio. In questa pandemia – ha osservato – si comunica attraverso i media, ma non si sta insieme, come accade per questa Messa. È una situazione difficile in cui i fedeli non possono partecipare alle celebrazioni e possono fare solo la Comunione spirituale. Dobbiamo uscire dal tunnel per tornare insieme perché questa non è la Chiesa: . Che il Signore – è la preghiera del Papa – ci insegni questa familiarità con i sacramenti e col santo popolo di Dio.

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