Libano: i prezzi del cibo sono aumentati fino al 570%

Più della metà delle famiglie, in alcune aree del Libano, non riescono più a far fronte ai bisogni essenziali dei propri figli.Dal 2020, i prezzi del cibo sono aumentati fino al 570%, la moneta locale ha perduto il 90% del suo valore in 2 anni, mentre tre quarti della popolazione sono scesi sotto la soglia della povertà. Il dollaro da 1500 è arrivato a 30.000 lire libanesi.Il problema è che i pochi guadagni sono in lire, ma si deve pagare tutto in dollari.La salute e il benessere dei bambini delle famiglie indigenti in Libano sono messi in grave pericolo dalla riduzione drastica delle spese per il cibo, le medicine e l’istruzione, a cui sono costrette.I poveri devono affrontare una battaglia quotidiana per sopravvivere, non potendo neanche procurarsi il cibo o andare da un medico quando uno di loro si ammala. Viene data la priorità a cibo più economico e meno nutriente, e le porzioni sono più piccole, mettendo i bambini a grave rischio della malnutrizione. Non si compra più la carne, neanche il pollo. Si mangiano solo riso, verdure, legumi. La corrente elettrica viene sempre data solo per 2 ore al giorno.La nostra associazione “Oui pour la Vie” porta avanti la“cucina” di Damour, della quale ricordiamo in questo mese 6 anni di apertura. A questa si aggiungono, nella nostra nuova sede, l’ambulatorio per i test sanitari, il centro di ascolto per le medicine e la scuola per analfabeti di ogni provenienza e appartenenza.

Si chiedono sempre a tutti aiuti e pubblicità.In questo mese, a causa della povertà crescente, abbiamo pensato di aggiungere un giorno di apertura settimanale alla nostra cucina di Damour, per distribuire soltanto il pane, a causa dell’aumento del prezzo di quest’ultimo, passato da 1500 (prezzo che era bloccato per legge) a 12.000 lire libanesi. Il 22 del mese è il giorno dedicato a San Charbel e molti raggiungono il Monastero di Annaya per partecipare alla preghiera in onore del Patrono del Libano.Un nostro volontario, salendo al Santuario dove si trova il corpo del Santo, aveva notato che una macchina era uscita di strada e, avvicinandosi, aveva scorto un’anziana signora al volante in stato confusionale che diceva di aver sbandato a causa di un colpo di sole. Si trattava allora di impegnarsi a rimettere la macchina in carreggiata. Facendo segno a chi passava di fermarsi per aiutarlo, un giovane è sceso dalla sua vettura e dopo qualche manovra sono riusciti a rimettere la macchina in condizioni di raggiungere il primo meccanico vicino. Questo giovane che si è fermato era un musulmano sciita, che andava a ringraziare San Charbel per una guarigione ricevuta.È un inverno particolarmente duro quello di quest’anno e le intemperie mettono a dura prova la tenuta delle baracche dei nostri profughi e poveri che assistiamo. Qualche capanna infatti si è scoperchiata durante la notte, con enorme disagio per gli occupanti. Abbiamo allora lanciato una proposta: “tutti vengano a riparare le dimore di tutti”. È stato molto bello vedere insieme volontari e bisognosi assistiti, darsi da fare per rinforzare questi rifugi, anche se vi vivono talvolta famiglie di gruppi rivali.Per testimonianze in Italia tel 333/5473721 pdamianolibano@gmail.cominfo@ouipourlavielb.com. P. Damiano Puccini